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NO al carbone. Ancora azioni in mare

Post n°19 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da videoGreenpeace
 


Ragazzi, non ci fermiamo più! Continuano le nostre azioni di protesta contro il carbone. Anche oggi i nostri gommoni sono scesi in mare. Gli attivisti non riposano mai. Tre navi carboniere sono state intercettate e - come potete vedere dalla foto - una scritta a caratteri cubitali "Coal kills climate" - il carbone uccide il clima - è stata realizzata dai nostri volontari... Una ragazza si è arrampicata sull'enorme ancora di una delle tre navi esponendo uno striscione. Il carbone trasportato da queste navi serve ad alimentare il mostro della centrale ENEL di Brindisi, l'impianto più inquinante in Italia per quanto riguarda l'emissione di CO2 in atmosfera.


Clicca qui per saperne di più...

 
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Superman Galanzino, testimonial di Greenpeace

Post n°18 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da videoGreenpeace
 

Francesco Galanzino è davvero una persona speciale... E' il nostro eroe! Francesco corre per il gusto di correre. Macina chilometri su chilometri senza stancarsi mai e ha un debole per le gare estreme, per le imprese epiche. Francesco è un uomo di muscoli e poesia: è uno che a poche centinaia di metri dall'arrivo del Sahara Race rallenta, rinuncia a un primo posto ormai sicuro e si ferma a contemplare la maestosità delle Piramidi. Francesco è un padre, un imprenditore affermato, ma soprattutto è un grande atleta che ha deciso di aiutare Greenpeace, diventando il testimonial della nostra campagna Energia e Clima.


Poco più di una settimana fa, Galanzino ha vinto – primo italiano di sempre – il Grande Slam dei quattro deserti, un set di quattro maratone in autosufficienza nei quattro deserti più estremi del mondo (Gobi, Atacama, Sahara e Antartide).



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Ma ripercorriamo questa incredibile avventura: tutto inizia nella primavera del 2006, quando, insieme a Greenpeace, Francesco presenta il progetto "Un milione di passi": è un progetto ambizioso... l'idea è quella di completare, in meno di otto mesi, le quattro maratone dello Slam dei quattro deserti... Un milione di passi e mille chilometri di corsa e fatica, per un'impresa sportiva senza precedenti e per ricordare che la desertificazione è uno degli effetti più drammatici del cambiamento climatico.


Francesco corre con lo zaino in spalla, in totale autosufficienza. Conclude, a giugno, la prima delle quattro gare – la Gobi March – piazzandosi al secondo posto. Poche settimane di riposo ed è di nuovo deserto: dalla Cina si va in Cile. Lo scenario è quello dell'Atacama, famoso per i suoi laghi salati, un deserto "ostile, cattivo, con poca poesia e tanta steppa bruciata". Francesco arriva terzo. Dopo l'Atacama Crossing è la volta del Sahara: Galanzino taglia il traguardo con lo striscione di Greenpeace, ed è secondo. La maratona in Antartide del 2006 salta: ai nastri di partenza c'è solo il nostro corridore e la gara viene annullata perché le condizioni meteo sono proibitive. A marzo, giusto per non perdere l'allenamento, Galanzino corre al Polo Nord, dopo essersi allenato per settimane all'interno di una cella frigorifera attrezzata. E anche questa volta è secondo.


Poche settimane fa, infine, il cerchio si chiude: questa volta Antartica si fa. Sono 15 gli atleti in gara ed è una prova durissima: Francesco è costretto, per una settimana, a nutrirsi di gel e a indossare mutande antibatteriche in fibra d'argento: alla fine è l'ennesimo secondo posto, ma questa volta è un secondo posto davvero decisivo. Galanzino è primo assoluto nella classifica combinata delle quattro competizioni e si aggiudica il grande slam dei 4 deserti. Greenpeace festeggia il suo eroe e denuncia, attraverso le sue imprese, il problema dei cambiamenti climatici e le possibili soluzioni: rinnovabili ed efficienza energetica.
 
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No al carbone. Ennesima azione. In mare

Post n°17 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da videoGreenpeace
 


Dalle centrali alle navi: le azioni di Greenpeace contro il carbone prendono il largo. A bordo dei gommoni, i nostri attivisti hanno raggiunto questa mattina la "Seaflower", una nave carboniera di oltre 36.000 tonnellate e hanno dipinto sulla sua fiancata due messaggi: "No carbone" e "Stop coal save the climate". Inanto, a Bali, si apre il vertice Onu sul clima. E il carbone è la prima causa del riscaldamento globale.

 
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Finalmente i gommoni sono di nuovo in mare

Post n°16 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da videoGreenpeace
 


Abbiamo passato gli ultimi giorni a largo sull'Arctic Sunrise aspettando il momento giusto per entrare in azione. Stamattina presto abbiamo iniziato a muoverci verso il porto di Brindisi, dove sapevamo di trovare 5 navi cargo cariche di carbone destinato alla vicinissima centrale dell'Enel che abbiamo visitato venerdì scorso.


Quando partiamo è ancora buio, piano piano il cielo si schiarisce e in lontananza si inizia a intravedere la gigantesca ciminiera della centrale che sovrasta la città. Appena fuori il porto sono ancorate tre delle cinque grosse navi che stanno aspettando il proprio turno per scaricare il carbone. Già agli ormeggi, le altre due stanno scaricando il loro carico: sono il nostro target, è il momento di mettere in mare i gommoni! Dal ponte dell'Arctic vedo le sagome dei gommoni allontanarsi in direzione del porto. Io rimango sulla nave per tenervi aggiornati sull'evolversi degli eventi, ma con la testa volo in azione anch'io.


Seguiteci sul blog, mandateci i vostri commenti, facciamo sentire la nostra voce. Siamo tutti su quei piccoli gommoni per dire no al carbone!

 
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I nostri attivisti in azione alla centrale ENEL di Brindisi

Post n°15 pubblicato il 30 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 


Continua la battaglia di Greenpeace contro il carbone. Solo pochi giorni fa, la foto action in mutande, l'azione alla centrale di Civitavecchia e la protesta contro la politica energetica promossa, in Sardegna, dal Governatore Soru. Oggi, all'alba, una nuova azione alla centrale Enel di Brindisi. Per ricordare a tutti che il carbone è il nemico numero uno per il clima. La centrale di Brindisi è l'impianto più inquinante in Italia per quanto riguarda l'emissione di CO2 in atmosfera. E l'ENEL è la prima azienda "clima-killer" in Italia. Ecco la classifica degli impianti più inquinanti in Italia. I dati sono espressi in milioni di tonnellate.


Impianto20062005
1ENEL
Centrale di Brindisi Sud (carbone)
14,415,3
2ILVA Spa
Acciaieria di Taranto (carbone)
10,710,1
3EDISON
Centrale di Taranto (gas industriali)
10,110,0
4ENEL
Centrale di Montalto di Castro (gas e olio)
7,45,9
5SARAS Spa
Raffinerie (gas da petrolio)
6,26,3
6ENDESA Italia
Centrale di Fiumesanto (olio e carbone)
4,84,1
7ENEL
Centrale di Fusina (carbone)
4,65,6
8TIRRENO POWER
Centrale di Vado Ligure (carbone)
3,93,7
9ENDESA Italia
Centrale di Monfalcone (carbone e olio)
3,42,7
10ENI
Raffineria di Gela (pet coke)
3,33,5
11EDIPOWER
Centrale di San Filippo del Mela (olio)
3,23,6
12ENEL
Centrale di La Spezia (carbone e gas)
3,13,2

FONTE: Elaborazione Greenpeace su dati Commissione europea (CITL) - solo settori industriali soggetti a Direttiva Europea sull'Emission Trading


LANCIO ANSA: NICHI VENDOLA È CON GREENPEACE...

[...]"La bonifica integrale a Brindisi del sito inquinato di interesse nazionale si farà. Al pari di quello dei Taranto perché lo Stato deve assumersi le sue responsabilità. A Manfredonia, invece, sono già in corso i lavori e ricordo che in questo caso pendevano su di noi anche le richieste dell'Unione Europea". Così il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in occasione della presentazione della nuova sede di Confindustria e Ance Puglia, ha voluto rassicurare dopo la pubblicazione della classifica diffusa oggi da Greenpeace sui 'peggiori impianti in Italia per emissioni di anidride carbonica', secondo cui si trovano in Puglia i tre stabilimenti più inquinanti. "L'Enel a volte si comporta male e viene meno ai patti sottoscritti. Per iniziare - ha spiegato Vendola - è necessario che abbatta l'incidenza del carbone". [...]


 
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Mare grosso

Post n°14 pubblicato il 30 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 

Ciao a tutti! Pubblico, con qualche ora di ritardo, un messaggio che mi ha inviato ieri Salvatore, il ragazzo che si occupa del web a bordo della nave Arctic Sunrise. Buona lettura!



Martedì sera siamo partiti da Civitavecchia con i ricordi di due giornate lunghissime ed emozionanti. Di quelle giornate da mettere nel cassetto dei ricordi di Greenpeace, dove conservo tutti quei momenti unici che solo questa associazione può darti. Si cena e si inizia a riordinare i pensieri: l'azione alla centrale di Civitavecchia che l'Enel sta convertendo a carbone, la foto in mutande sull'Arctic, i bambini a bordo con le loro divertenti domande, i tanti amici di Greenpeace rincontrati che sono sicuri di rivedere "la prossima volta", le notti passate a montare video nella claustrofobia della cabina... i ricordi si accavallano e si confondono con la stanchezza che presto mi porterà a dormire.


Mercoledì sveglia alle 7.30, come è consuetudine sulla nave. Il sonno profondo non mi aveva fatto notare che la nave stava sballottando pesantemente. Il rollio, che quando dormi ti culla piacevolmente, diventa un incubo quando si cerca di scendere dal letto. Riesco a raggiungere faticosamente il ponte dove mi si apre uno spettacolo incredibile. Siamo ormai lontani dalla costa e il mare è grosso. Le onde alte che sbattono contro la nave arrivano fino al ponte spruzzandomi acqua fredda addosso. Il cielo è di un blu cubo e nuvoloso, illuminato appena da un sole ancora basso. Giusto il tempo di coglierne la bellezza, che lo stomaco inizia a brontolare. Vorrei arrivare alla mia macchina fotografica per immortalare lo spettacolo, ma stavolta lo stomaco si ribella davvero! Scendo in cucina... E capisco di non essere il solo a soffrire il mal di mare: soltanto l'equipaggio stabile che è abituato ai capricci del mare riesce a lavorare. Gli altri, come me, devono ricorrere alle medicine di bordo che ti permettono a malapena di dormire.


Solo in serata riesco ad accendere il computer per vedere se ci sono novità. Sulla pagina di Greenpeace international leggo che in Australia i laburisti hanno vinto le elezioni. Il nuovo primo ministro, Kevin Rudd, si era impegnato in campagna elettorale ha firmare il protocollo di Kyoto e a produrre il 20 per cento dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Questa politica lo ha sicuramente aiutato a vincere contro il Primo ministro uscente, che si era sempre rifiutato di firmare l'accordo internazionale e prendere misure reali contro i cambiamenti climatici. Ora l'Australia potrà finalmente presentarsi a Bali, la Conferenza delle Nazioni Unite che si terrà in Indonesia tra due settimane, come nazione firmataria e promotrice degli accordi di Kyoto.


Ratificare il protocollo è sicuramente un buon primo passo, ma il vero successo sarà diminuire le emissioni di CO2 al più presto. E per farlo l'Australia dovrà liberarsi dalla dipendenza dal carbone, proprio come dovremmo fare noi qui in Italia.

 
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Maria Teresa, attivista di Greenpeace sull'Arctic Sunrise

Post n°13 pubblicato il 27 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 

Ecco la testimonianza di Maria Teresa, un'attivista storica di Greenpeace, che per molto tempo ha coordinato il gruppo locale di Cagliari e che, dopo anni di "letargo" e di demotivazione ritrova lo spirito - e le emozioni - di un tempo giusto, proprio grazie alla Arctic Sunrise e alla recente azione contro Soru... Buona lettura ;-)


Mi chiamo Maria Teresa Barbieri. Per 12 anni sono stata la coordinatrice del Gruppo d'Appoggio Greenpeace di Cagliari fondato da me e da mio marito Riccardo nel 1992. Parlo al passato perché circa quattro anni fa decisi di interrompere la mia attività... Il motivo?: mancanza di volontari, ma anche stanchezza personale e demotivazione. Ero sicura che qualcuno avrebbe colto il testimone da me ripetutamente offerto, ma la mia speranza risultò vana e così il GdA - così si chiamava allora - della nostra città entrò in un lungo letargo.



Poi qualche giorno fa la notizia: l'Arctic Sunrise arriva a Cagliari e c'è bisogno di aiuto per l'open-ship e per qualsiasi altra cosa possa servire ai volontari imbarcati sulla nave....


Si accende in me una fiammella e decido di chiamare quei pochi altri fedeli del vecchio GdA che per 12 anni avevano lavorato nel gruppo e con i quali è rimasto un rapporto di amicizia e di frequentazione al di là di Greenpeace. La mia paura di essere mandata a qual paese si scontra inaspettatamente con una disponibilità assoluta di Riccardo, Giuliana, Franco, Antonello I e Antonello II che, con entusiasmo, si dichiarano pronti.


Poi, venerdì, l'inattesa azione contro Soru alimenta non poco la fiammella che avevo sentito accendersi dentro me. E così il giorno dell'open-ship sulla mitica nave rompighiaccio i sei "dinosauri" del vecchio GdA si muovono come se quei quattro anni non fossero mai passati e il ricordo di un altro open-ship fatto nel 1995 su un'altra mitica - la MV Greenpeace - ci galvanizza.

L'adrenalina scorre e la fiamma è ormai alta! Respirare l'aria delle azioni, conoscere volontari e attivisti, solidarizzare con l'equipaggio internazionale che ha fatto il giro del mondo è il sogno di chiunque si avvicini a Greenpeac. E sull'Arctic Sunrise noi lo stiamo realizzando.

Poi tutto finisce, la nave deve ripartire e dobbiamo sbarcare: ma restiamo sul molo per vederla salpare. Così, quando molla gli ormeggi iniziamo a fischiare in segno di saluto e di augurio per le nuove avventure che la nave e il suo equipaggio andranno ad affrontare... E quando l'Arctic Sunrise ci risponde con la sua sirena... Lo confesso mi sono commossa non poco e vedendo intorno a me altri occhi rossi ho capito che potremo anche essere in letargo, ma Greenpeace da dentro non ce la leva nessuno!

 
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Il GT Ragazzi ospite sull'Arctic Sunrise

Post n°12 pubblicato il 27 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 

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Oggi la delegazione del GT Ragazzi ci farà visita per indagare sui i segreti dell'Arctic Sunrise e raccontare a tutti i giovani telespettatori le avventure degli attivisti a bordo della storica nave di Greenpeace.

Seguite oggi la diretta su Rai Tre alle 16 e continuate a partecipare sul blog dove a fine puntata troverete le interviste ai fortunati ragazzi bordo!

Ci siamo appena salutati con i ragazzi che hanno movimentato l'ultimo giorno della nostra tappa a Civitavecchia. Tantissime le domande e le curiosità dei giovani "giornalisti". Sulle nostre campagne - "I prossimi obiettivi di Greenpeace" - ma anche sulla vita a bordo - "Ma avete anche una cucina?".

Leggi i commenti dei bambini!

 
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Tutti in mutande per salvare il clima!

Post n°11 pubblicato il 26 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 




Decine di volontari si sono dati appuntamento al porto di Civitavecchia, al molo 6, dove è attraccata la nave Arctic Sunrise, per una originale foto-action. Tutti in mutande per denunciare la situazione italiana che, grazie alla mancanza di strategia del Governo, è in mutande rispetto agli obiettivi del protocollo di Kyoto.

 
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No al carbone. Azione in corso a Civitavecchia...

Post n°10 pubblicato il 26 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 


E' iniziata all'alba, questa mattina, l'azione di protesta di Greenpeace presso la centrale Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, che Enel sta convertendo a carbone. Otto climber si sono arrampicati su una delle gru del cantiere e hanno srotolato un enorme striscione a forma di mutanda e con la scritta Kyoto: Italia in mutande!


Gli operai hanno organizzato una contro-manifestazione. E una nostra attivista arrivta dalla Polonia per manifestare, Magdalena, ha rischiato la vita perchè gli operai hanno spostato la gru proprio mentre la ragazza si arrampicava.

Greenpeace protesta contro la riconversione a carbone dell'impianto Enel di Civitavecchia, ma in generale denuncia la miopia e le scelte sbagliate della politica italiana che manca di strategia e scommette sul carbone - vedi il caso emblematico del piano energetico della Regione Sardegna - tentennando invece sullo sviluppo delle rinnovabili e sulle misure per incentivare l'efficienza energetica.


Il progetto di riconversione dell'impianto di Civitavecchia è una passo indietro clamoroso che ci allontana dagli obiettivi del protocollo di Kyoto, a pochi giorni dall'incontro di Bali, nel quale invece si prenderanno obiettivi più stringenti perchè occorre salvare il clma. Senza perdere tempo.

 
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