Ali d'aquila
persone cristiane lesbiche, gay, bisessuali, transessuali di Palermo
DALLA "CARTA DEI VALORI" DEL GRUPPO ALI D'AQUILA
Il gruppo "Ali d'Aquila" nasce nel Natale 2008 col desiderio di creare un luogo di accoglienza e di preghiera per le persone omosessuali, per favorire una riconciliazione con se stessi, con Dio e con la Chiesa.
Ci incontriamo nell'ascolto reciproco, nella condivisione delle nostre esperienze, nell'accettazione delle nostre umane diversità, con l'amore dei fratelli, mettendo a frutto quei talenti, doni e carismi che Dio ha donato a ciascuno per la crescita del gruppo.
Poniamo Cristo al centro della nostra stessa esistenza, lasciandoci interrogare dalla Sua Parola per la nostra crescita, umana e spirituale, in una continua e instancabile ricerca della Verità che ci rende liberi.
Vogliamo percorrere un cammino di riconciliazione con la Chiesa, attraverso il dialogo, il confronto e la conoscenza reciproca, nella consapevolezza che la dimensione omoaffettiva è un valore e può ben costituire un percorso di crescita e di approfondimento per vivere, senza pregiudizi, una relazione autentica con l'altro.
« Incontri di Gruppo: Cine... | Ali d'Aquila » |
Riflessioni di A. del Gruppo Ali d'Aquila, lesbiche e gay cristiani di Palermo, del 29 agosto 2009
I recenti avvenimenti di Roma e Rimini (minacce e lesioni a persone omosessuali, danni a luoghi di aggregazione gay) riportano alla nostra attenzione il tema dell'intolleranza agli omosessuali.
Alcuni esponenti politici (come il sindaco di Roma) si sono espressi contro il clima e gli atti di violenza, affermando che la posizione della Destra italiana sarebbe sì contraria al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, ma comunque aliena da forme di persecuzione più o meno organizzata. Molti altri politici (di destra e di sinistra) sono rimasti invece in silenzio.
Un silenzio che urla indifferenza e cinismo, che urla la loro preoccupazione di non parteggiare apertamente a favore di una categoria di persone difendere la quale in Italia attira i sospetti del Vaticano e quindi rischia di far perdere consenso e voti.
La stessa Chiesa cattolica, che condanna il maltrattamento e i respingimenti dei migranti extracomunitari, in questo caso tace; come tacque durante le persecuzioni naziste (anche contro gli omosessuali), ma questo d'altra parte è normale e prevedibile, visto che nei mesi scorsi la Santa Sede si era opposta alla proposta della Francia all'ONU di sostenere la depenalizzazione dell'omosessualità nei paesi in cui essa è ancora considerata un reato e punita con carcere, torture e morte. In Italia questo silenzio è la condanna.
Solo pochi tuttavia sanno, e non dicono, che i documenti vaticani sulla cura pastorale delle persone omosessuali, anche se considerano questa inclinazione intrinsecamente disordinata, raccomandano di accogliere le persone omosessuali con rispetto e delicatezza e affermano di aborrire da ogni forma di emarginazione, persecuzione o violenza.
Perché la Chiesa, in questi momenti, non leva la sua autorevole e amorevole voce quantomeno per ripetere quello che essa stessa ha scritto?
Cara Chiesa Cattolica, Madre dei santi, ma almeno ti accorgi di come vieni sfigurata ed umiliata dai politici italiani? Quei politici che chiedono i tuoi voti per vincere, e poi assumono atteggiamenti di vita personale del tutto immorali e contrari ai tuoi insegnamenti.
Quei politici che fingono di aderire alla tua Tradizione se si tratta di negare i diritti civili degli omosessuali, ma poi invocano la laicità dello Stato e addirittura la revisione del Concordato se si tratta di respingere e abbandonare alla morte i poveri del mondo.
Ma come nasce l'omofobia? Alemanno (che almeno questa volta comunque si è distinto positivamente dai suoi colleghi di destra e di sinistra) può ben sforzarsi di distinguere la posizione dela Destra attuale da pericolose derive nazifasciste, ma così facendo sembra ignorare che l'omofobia non nasce da un giorno all'altro, né nasce solo in pochi facinorosi da isolare.
L'omofobia, come l'antisemitismo, nasce in modo lento, insidioso e insensibile; nasce ogni qualvolta un "opinion leader" (un politico, un prelato) fa circolare slogan, messaggi, insulti che giorno dopo giorno alimentano nella gente i pregiudizi e l'ostilità. La storia e la tradizione italiane sono permeate da questa mentalità viscosa.
Se un politico o un sacerdote oggi pronunciasse affermazioni anche solo lontanamente antisemite, verrebbe subito censurato dall'opinione pubblica o dai suoi superiori (come nel caso del negazionismo da parte dei lefebvriani); ma se un gerarca Vaticano o un politico rilasciano affermazioni palesemente discriminatorie ed offensive nei confronti delle persone omosessuali (Calderoli li ha chiamati "culattoni", la Carfagna li ha dichiarati costituzionalmente sterili) sono solo le associazioni gay a indignarsi, senza che la società civile, la stampa o la parte sana della politica o della Chiesa (esistono?) spengano sul nascere questi atteggiamenti.
Anzi, essi vengono spesso implicitamente condivisi e diffusi, con la strizzatina d'occhio, la gomitata complice, la smorfia di disgusto della cosiddetta gente perbene.
Solo che poi, quando questa gente "perbene" incontra nel suo cammino quotidiano un uomo o una donna omosessuale (figlio, amico, collega, vicino), questi atteggiamenti solo apparentemente goliardici si trasformano in isolamento, diffidenza, ostilità; c'è un'omofobia di cui i media non parlano, uno strisciante e crudele stillicidio quotidiano che ferisce in modo invisibile ma non meno doloroso, per cui il gesto dei criminali come Svastichella è solo la punta dell'iceberg.
La domanda è chi la crea, questa montagna di gelo, che fa male non solo quando emerge in modo eclatante.
Se esiste la possibilità di denunciare i casi di offesa razzista (ad esempio contro le persone di colore o gli ebrei), perché essa non viene praticata anche nei casi di offesa agli omosessuali?
Di quante svastichelle vi fregiate ogni giorno nell'indifferenza quotidiana? Quante svastichelle appendete ogni giorno nel vostro cuore, quante svastichelle predicate dai vostri microfoni?
AREA PERSONALE
MENU
CONTATTA IL GRUPPO:
"quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile" (Isaia 40,31)
piazza San Francesco Saverio all'Albergheria PALERMO
TELEFONO : 3297825873
m@il: alidaquilapmo@gmail.com
CRISTIANI OMOSESSUALI
prima parte:
seconda parte:
testimonianza di Mauro Vaiani, cristiano omosessuale:
VANGELO E OMOSESSUALITA'
intervista a Padre Alberto Maggi, O.S.M. su Chiesa, Vangelo e Omosessualità:
intervista a Pasquale Quaranta, giornatista e cristiano omosessuale:
BIBLIOGRAFIA
LINK PREFERITI
I MIEI BLOG AMICI
TAG
VEGLIA DI PREGHIERA 2009
"Chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Gv. 4,18)
incontro Ecumenico di Preghiera per le vittime dell'omofobia
17 maggio 2009
VEGLIA DI PREGHIERA 2011
“Dio ha insegnato a non chiamar profano o impuro alcun uomo” (Atti 10,28)
La Curia di Palermo vieta la veglia
12 maggio 2011
SICILIAPRIDE 2009 DI CATANIA
Il Gruppo Ali d'Aquila lesbiche e gay di Palermo, sfidando la paura e il pregiudizio, ha partecipato al SiciliaPride 2009 di Catania. Perchè, "chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Giovanni 4,18).
40 anni dai Moti di Stonewall
4 luglio 2009
PALERMO - STOP OMOFOBIA
La vera malattia è l'omofobia!
per una legge contro l'omofobia, per la libertà di tutti e tutte, per amare senza paura
18 settembre 2009
PALERMO PRIDE 2011 - 2012
Il Gruppo Ali d'Aquila, lesbiche e gay cristiani ha partecipato al Palermo Pride del 21 maggio 2011
Il Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2011 con il lenzuolo "storico"
Il Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2012 con il nuovo striscione:
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: romanovincenzo37
il 02/04/2019 alle 18:37
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 17:01
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 17:46
Inviato da: miss.martina67
il 29/10/2014 alle 19:52
Inviato da: Dolce.pa44
il 22/07/2014 alle 10:01