argo MO-menti

Si avvicina il natale, i negozi si riempiranno di cuccioli, di ogni ben di dio di animali.

I furetti che occhieggiano ingabbiati e privati della loro naturale libertà, verranno scelti per far compagnia all'ennesima egoista che non sa proprio dove investire i suoi soldi.

I bambini indicheranno il cane della carta, SENZA avere nessun tipo di informazione sulle sue peculiarità, sulla sua giocosità, sulle necessità che questo tipo di razza ha.
Il cucciolo è morbido, caldo, arrendevole, rimane ancora in braccio...e il Natale è alle porte.

L'argomento non è del tutto semplice e non si limita solo al discorso cuccioli.

Ma va oltre, pensando a che futuro avranno questi cuccioli.

Andando oltre ancora,cioè che siano labrador puri e bravi, o meticci incontrati per strada, abbandonati e sfiduciati dal loro grande Amore ... chi li adotterà sarà un buon compagno di vita?

Coltiverà con il suo amico a 4 zampe le caratteristiche che lo contraddistinguono? Lo lascerà in canile un domani, quando il Natale sarà passato, le luci si spegneranno e rotoli e rotoli di carta si ammatasseranno per raccogliere la pipì del cucciolo, e tutto il resto...?

Lo legherà ad una catena di ferro e non di amore?

Oppure al contrario coltiverà solo la sua bellezza senza coltivare le peculiarità che ha il suo pelosone?

Non dovrebbero esistere solo "padroni" con una minima educazione cinofila e preparazione.

O semplicemente "padroni" che rispettano un essere vivente.
Dovrebbero esistere persone consapevoli a monte di un vasto mondo soprattutto educativo, dove non si risolve una educazione con le botte ma con il rinforzo positivo sia nel bambino che nell'animale.

Forse il discorso va ampliato al mondo cinofilo in generale.

A voi che correte alla ricerca di un cucciolo magari di moda, chiedetevi e fermatevi a valutare che tipo di esigenze avete, esistono gruppi del Nostro Comune che possono organizzare corsi che definirei "pre-preparazione" all'approccio di questa nuova figura di essere "padrone" di un cane.

Un gettare una base PRIMA dell'acquisto sulla scia di una emozione o di un capriccio.

Forse qualcuno si potrebbe solamente augurare che il 90 % dei cani nati abbia una vita discreta.

Una passeggiatina, qualche corsa, un buon giaciglio, niente percosse.

Per quanto riguarda i canili il problema è: perchè si riempiono?

Davvero solo il problema è: lo hanno abbandonato?

O manca la base di una seria educazione del futuro padrone?

Perchè il 90 % di chi prende un cane non sa quello che comporta?

Un cucciolo può essere esuberante, la vacanza diventa un peso enorme qualcuno lo deve tenere(spesso c'è il guard rail) o se siamo fortunati parenti o amici, ci sono cani con indole di difesa del loro territorio, altri meno, altri che non stanno bene da soli ...

A voi le conclusioni.

Sappiamo comunque che non tutti gli allevatori sono esperti e coscienziosi

(qualcuno di noi avrà avuto esperienza).

Cercano soldi, guadagni veloci, i cuccioli vengono venduti alla velocità della luce, lo spizzico, il take-away della cinofilia.

Non rispettano i tempi naturali della mamma che insegna le basi al cucciolo.

Prima delle 8/10 settimane il cucciolo NON DEVE essere sottratto alla sua mamma.

Il vero e principale problema siamo sempre noi, Homo sapiens.

L'educazione cinofila ( anche gattofila se è per questo)  deve essere distribuita su vasto territorio, non solo nei club selettivi per gente annoiata, ma dagli stessi Comuni, dando ampia pubblicità degli eventi che il Comune stesso mette a disposizione del cittadino.

Dovere e diritto si intrinsecano quindi nella "volontà" di creare una società umana e responsabile, e la base di tutto ciò è il rapporto struttura-cittadino.

Il rapporto struttura-cittadino non può e non deve fermarsi di fronte a parole inconcepibili e prive di significato.

Bensì deve favorire la comprensione del progetto altrimenti il cittadino viene penalizzato.

Vi chiederete cosa c'entra tutto questo con l'attività cinofila.

C'entra nel momento in cui tutto ciò che crea un legame tra soggetti anche di diversa indole o comunicazione o razza...crea una respons-abilità, base di una sorta di “filosofia del diritto”.

Educare deriva dal verbo latino educere che significa in prima battuta portar via, portare oltre, tirar fuori…

Quindi sì al via per l’educazione sin da piccoli, per i bambini nelle scuole o negli asili, ma anche per i genitori grandi pronti a prendere il cucciolino dietro le moine dei figli, educare potrebbe dare un minimo di apertura mentale in più su quanto descritto sopra, su cosa comporti avere un cane e anche un gatto, farlo accoppiare liberamente, non gestirlo adeguatamente, non stimolare la sua indole.

Ma educare non ha solo valenze di "impegno". (Sappiamo e conosciamo molto bene quanto questa parola spaventi...in realtà arricchisce la vita di esperienze e di vitalità, sancisce legami profondi di cui l'essere umano necessita per vivere. ) ...

Ma anche di quanto è bello avere un cane ed essere felici e sereni, scoprire un nuovo linguaggio non parlato, condividendo ogni momento della giornata, un lavora da fare divertendosi insieme, scoprire che lavorare in due dà grandi soddisfazioni e cementa un legame.

Il legame non diventa quindi solo una emozione a distanza da vivere sporadicamente ma una nobile quotidianità.

In poche parole di quanto meraviglioso possa essere avere un cane, un gatto, se si è dei buoni "compagni di vita" e non più solo identificati come "padroni" di una identità altrui.

... di Valentinanoire http://blog.libero.it/pressroom/