All 'bout Frume

La free-beach del savonese

Mercoledì pomeriggio, preso da un'incredibile voglia di cazzeggiare ho fatto visita alla free-beach savonese - il meglio dell'estate buzzurra. Non possedendo un ombrellone portatile ho fatto il mio ingresso scenico in camicia/costume/infradito/occhialidasole; al che trovo un metro quadro libero e mi siedo sull'asciugamano inguardabile che ho portato. Bene. Popolata da ragazzine ed idioti che non conoscono l'uso del congiuntivo (e scimmiottano coloro i quali sono capaci di coniugare i verbi gloriandosi della propria ignoranza), la free-beach fa passare la voglia anche con 6000 gradi all'ombra.

Il panorama spazia dalla gnoccolona che sapendo di essere puntata da tutto il popolo maschile nel raggio di un chilometro, fa le fusa al proprio uomo abbronzatissimo ed oggettivamente simile ad un homo erectus, all'eroe che rischia la vita appeso alla ringhiera vicina a massi acuminati declamando le proprie gesta calcistiche agli amici e alla ragazza che sta sulla passeggiata (il tutto condito da una serie di "minghia sciò poccoddao" ogni mezzo concetto, che tanto concetto non sembra). Dopo questo spettacolo decido di fare il bagno in un mare a forza 200, - ma cosa importa del rischio, ho caldissimo - con coefficienti di pericolo astronomici e pietroni che rotolano sul fondo (roba che a venir sbattuti a terra da un'onda ci si deflagra). Esco dall'acqua pieno di sabbia ed alghe anche nei luoghi più indicibili, poi mi asciugo e mi rilasso al sole, vista la mia tinta color "sabbiadelgatto".

Dopo un pò la spiaggia si spopola e rimango in contemplazione del deserto sabbioso che mi si profila innanzi, mentre il coraggioso che mi accompagna in questa avventura smanetta con il cellulare, pronto a portar via perchè non c'è davvero più nessuno. Che dire, uno sta tutto il dì e tutti i dì a casa a studiare, poi va alla free-beach e vede tutto questo..sarò insofferente ma è una cosa irritante.