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Renzi: 'Il Ponte sullo Stretto può creare 100 mila posti'
Renzi rilancia le grandi opere, e riapre la questione Ponte sullo Stretto per "togliere la Calabria dall'isolamento e far sì che la Sicilia sia più vicina" e la banda larga, facendo dell'Italia una "gigabyte society". La solita buffonata propagandistica? Vedremo...
La storia (Corriere della Sera)
Perché non si contano più le volte in cui un governo italiano ha cambiato idea. E questo, indipendentemente dal merito della questione, non è certo stato un buon viatico per l’immagine di un Paese al quale non tutti, all’estero, sono disposti a concedere il massimo dell’affidabilità. Ricordiamo com’è andata. Nel 1992 Bettino Craxi promette in campagna elettorale che tornando a Palazzo Chigi costruirà il Ponte. Ma scoppia Tangentopoli. Due anni più tardi è il turno di Silvio Berlusconi, che però manda in archivio il progetto. Romano Prodi nel 1996 lo farebbe pure, quel Ponte: dieci anni prima da presidente dell’Iri l’aveva benedetto. Ma nell’Ulivo sono quasi tutti contrari. E si arriva al fatidico 2001 della legge obiettivo. Il Ponte riparte, e prima di andarsene Berlusconi firma il contratto con l’Impregilo, pensando di aver legato le mani al successore. Sbaglia. Con il Prodi bis nel 2006 l’opera finisce sul binario morto. Tuttavia il centrosinistra dura meno di due anni: ecco di nuovo Berlusconi ed ecco il Ponte che ritorna.
I danni
La strada sembra definitivamente spianata quando a ottobre 2011 passa in Parlamento una mozione, appoggiata dallo stesso governo Berlusconi, che toglie i soldi al progetto. Impazza la crisi finanziaria e Mario Monti coglie la palla al balzo. Mette il general contractor con le spalle al muro per decreto e il contratto decade. È il primo marzo 2013: il 15 aprile lo Stretto di Messina finisce in liquidazione. Il decreto dovrebbe anche limitare i danni a 300 milioni di risarcimento possibile, più i 350 spesi. Ma parte lo stesso la causa miliardaria: lo Stato rischia di pagare una fortuna per un’opera che non c’è. E la giostra ora si rimette in moto. Con la previsione di nuovi posti di lavoro che passa da 40 a 100 mila... C’è qualcosa di male a essere ottimisti?
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Inviato da: gas.o0
il 09/11/2016 alle 13:19
Inviato da: demastrolindo
il 09/11/2016 alle 08:46
Inviato da: gas.o0
il 30/10/2016 alle 10:11
Inviato da: gas.o0
il 15/10/2016 alle 20:22
Inviato da: vicktor63
il 15/10/2016 alle 18:42