Inizio e fine.
Culla e sepolcro, vita e morte.
Mai fermo e mai in movimento.
Sempre fermo e sempre in movimento.
Abbraccio vitale e onda mortale.
Ricco di vita e dispensatore di morte.
Il tragico dualismo del cuore della Terra.
Come una lastra di metallo fuso,
laggiù, dove l’occhio appena arriva,
il mare si sposa col bianco del cielo.
Lo sguardo cerca un punto di riferimento,
un’ancora cui aggrapparsi
e non trova dove posarsi.
Vaga impaurito e incerto
il timido pensiero
nella vastità dei primordiali elementi.
La scia improvvisa
di un minuscolo aereo
risucchia lo smarrito pensiero
recandolo con sé in lidi lontani.
Tranquillo è il respiro infine.
Il mare livido, percosso dal vento,
srotola le sue onde indomite
sugli eterni scogli.
Gli alti spruzzi gonfi di salsedine
spandono nell’aria umida
il profumo del loro sale
a insaporire i ricordi.
Inviato da: guidopardo1
il 07/02/2024 alle 07:03
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