ORDINARIA FOLLIA
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Insomma, ha funzionato più o meno così.
Sono tornato a casa da lavoro, giornata particolarmente dura tra l’altro, stavo per entrare in doccia quando all’improvviso ho pensato che sarebbe stata la mia ultima doccia da ventenne.
Poi entrando ho dimenticato tutto. L'acqua che scivola dalla testa ai piedi sembra portare via con se nello scarico tante cose.
Dopo il bagno mi sono vestito, ero in ampio anticipo rispetto l’ora di andare a cena e ci saremmo ritrovati tutti sotto casa mia, quindi sono andato a prendere un sorso al bar.
Una cosa tira l’altra e all’ora puntuale mi trovo nel posto stabilito, pronti, via.
Solo dopo ho pensato alle scale.
Già, quelle scale sui cui sono caduto e inciampato migliaglia di volte, le avevo scese da ventenne per andare al bar e le avrei risalite, in non so quali condizioni, da trentenne. In fondo è facile compiere trent’anni, come bere un bicchiere di vino dopo una cena tanto salata.
Li per li lo tracanni d’un sorso e ti disseta, ma dopo un pò rimane un retrogusto in bocca che sa di malinconica amarezza.
Comunque basta avere la pazienza di aspettare mezzanotte e la fortuna di arrivarci con chi vuoi tu. Il resto sono solo fragorose risate pensierose che scacciano fantasmi di un futuro incerto.
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