ORDINARIA FOLLIA
nascita, vita e morte di un blog underground« ISTRUZIONI PER L'USO | ILLUSIONE » |
Lei era giovane e morta e stava sdraiata sul letto al centro della stanza d'obitorio, fredda come il gelo che ognuno porta con se dopo un lutto.
In testa una parrucca a nascondere i segni della chemio, fondo tinta e rossetto sul volto. Le braccia correvano lungo il busto del corpo ormai ridotto all'osso, con dei rosari intrecciati alle esili dita da dattilografa.
Un cappottino a metà gambe con sotto un vestito nero a pois bianchi, le calze color carne a coprire qualche macchia ai lati delle ginocchia.
Scarpe decolletè, a punta, nere e i piedi tenuti uniti da dei nastrini neri anch'essi.
Nell'aria rumori di nasi chiusi, singhiozzi e pianti composti.
Figure scure, ingobbate e lente, entravano segnandosi, dritte verso di Lei, poi giratesi prendevano posto vicino al muro o se ne andavano, come se tutto sembrasse un triste valzer di lamenti.
Il prete intona la corona a mò di mantra.
Il ticket del parcheggio che scade...
...e il mondo fuori che continua a girare su se stesso.
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Secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza!
Inviato da: cassetta2
il 23/11/2020 alle 16:51
Inviato da: kiss_and_knife
il 29/04/2011 alle 18:41
Inviato da: Hank_Bukowski
il 03/11/2010 alle 10:57
Inviato da: Hank_Bukowski
il 06/10/2010 alle 15:15
Inviato da: cloudonmyhead
il 06/10/2010 alle 15:00