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Post n°38 pubblicato il 29 Giugno 2012 da hermesgemini1
Questa poesia è stata premiata con PREMIO MONS AUREUS di Montelepre come migliore opera
UN RICORDO CHE VERRA'
La stella del mattino mi manda un raggio tenue, dalle mie mani apprende che l’acqua di rugiada la raccolgo di notte, quando lei veglia l’alba dall’altra metà del cielo. E un suono mi arriva dolce dalle tue labbra come avrei voluto oggi, ma niente può essere com’è stato un tempo lontano ormai quando mi accompagnavi con le tue labbra ad abbeverarmi nella fonte dell’oblio. Ti ho amato come si ama un uomo che tentava di allontanare l’amore di una donna. Ti ho amato prima di te e dei suoni che ci accompagnavano all’alba Ti ho amato quando la mente mi dissuadeva nel farlo perché avrei rischiato la morte e la vita. Ho desiderato di vivere solo per poter sentire il mio nome scaraventarsi fuori dalla tua anima assopita da cent’anni, sgorgare dal tuo petto affaticato dalle parole vuote e liberarlo dall’inquietudine dei prigionieri del mondo. Ti ho amato, e ho pronunciato il tuo nome scaraventando via parole superflue liberando la mia anima assopita dalle polveri del tempo. Mi basterà questo ricordo per riportarti a me tra quando un sole mi sveglierà da un sonno solo apparente e ti ritroverò sotto il lume di una candela come l’alba in cui mi perdesti
Maria Fabbricatore
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