Tesserò...

percorsi

...la cosa più bella era lasciare che le tue mani percorressero la mia pelle.

lasciarti andare liberamente, con il patto solenne che t'avrei fermata se mi avessi fatto male... un patto che ci ha lasciate libere, sempre, di andare e venire, sulla pelle e nei pensieri, tra le scelte della nostra vita, tra le pieghe della nostra anima...

che è pericoloso muoversi nell'altro. perché appena ci si muove male, si taglia, si ferisce, si aprono le cicatrici, si fa male, molto male.

oggi le mie domande ti urtano.
oggi il mio chiederti di fermarti, di prendere in mano tutta te stessa e comprenderti, ti fa male.

il mio chiederti come stai, non è per me. è per te.

è inevitabile chiedere a me stessa se ancora una volta, come tante e tante volte è successo in questi quattro lunghi, lunghissimi anni, densi densissimi, sarà insieme il sentiero che ti percorre. o se andrai via sola.

passo passo. nel tuo passato.
passo passo, nel tuo presente.
oggi sei ferma davanti a un futuro che non riesci a fare tuo, ma non mi ci tieni, con te.

Respinta da un muro muto.

dimmi. cosa dovrei fare?

Tu non ce la fai a parlare.

Io non ce la faccio a restare a guardarti così.

Non ce la facevo a settembre 2007. Non ce la faccio oggi.
Solo che allora ho passato settimane giorno e notte a piangere, consumando la tastiera di parole, gli occhi nel rileggere, la mente nel cercare di capire.
Oggi cerco di distrarmi. di fare altro. di mettere le parole, gli occhi, la mente altrove.
Ti voglio con la stessa intensità d'allora.
Ma ho smesso di lasciare che i tuoi silenzi mi feriscano a 360°.

E chissà se almeno ti rendi conto che, come al solito, le tue esigenze, le tue richieste, le tue necessità, il tuo 'non poter far diversamente' segnano il passo della nostra relazione. da sempre.

Ho chiesto.
ho supplicato.
ho pianto disperatamente.
Ho smesso. e ho fatto da me.
..senza smettere d'amarti con l'identica follìa di sempre.

Ti amo