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Hoppipolla

Blog dedicato ai Sigur Ros, Band islandese

 

 

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I messaggeri della musica che verrà

Post n°9 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da hoppipolla_sigurros

Grande terra l’Islanda, se ne sta lì accovacciata nel suo strapuntino di Europa, protesa verso le terre ghiacciate della Groenlandia, molto più simili per vocazione rispetto alle chiassose ed intasate megalopoli della vecchia Europa continentale.

Questa sua posizione di distacco sembra quasi una presa di distanze dal tran - tran quotidiano fatto di cartellini da obliterare e da arrampicate sociali da scalare, l’Islanda, in somma, è una terra che non è di questa terra, una no man’s land, i suoi paesaggi, le condizioni estreme di ghiaccio e fuoco sembrano richiamare la luna e le sue solitudini, più che il nostro pianeta.

I Sigur Ros hanno il privilegio di essere degli indigeni ed hanno avuto la fortuna di respirare a pieni polmoni l’aria lunare che pervade gli orizzonti sconfinati della loro affascinate isola.

La musica di questo giovane quartetto di Reykyavik è stata definita dai critici la musica del futuro, la colonna sonora delle nostre passeggiate interstellari, se mai ve ne saranno; infatti, è proprio questa la sensazione che si prova quando si ascolta Agaetis Byrjun, sembra la musica ideale per gli astronauti coccolati dall’assenza di gravità, intenti nelle loro coreografie di movimenti lenti ed aggraziati.

Del resto, la condizione degli astronauti è la stessa condizione primordiale del feto (alieno), rappresentato nella copertina, cullato dal rassicurante protezione del liquido amniotico.
Dopo un EP di esordio, nel 1999 esce nei negozi di dischi, prima in quelli specializzati, poi in quelli della grande distribuzione, l’album Agaetis Byrjun, in islandese “partenza valida”, mai titolo è stato più profetico.

Come spesso accade per i nuovi gruppi, immediatamente si apre una disputa accademica sui padri ispiratori e sulle relative influenze, c’è chi azzarda la stretta parentela con i Mogwai, altri con i ben più affermati Radiohead, altri ancora associano la musica dei Sigur Ros a quella della loro celebre connazionale Bjork.

Ad eccezione dell’ultimo accostamento, a dire il vero un po’ grossolano, gli altri rendono in parte le linee guida della musica dei Sigur, certo, non bisogna pensare che Agaetis Byrjun sia una scopiazzatura dei Ok Computer o di Rock action, sarebbe ingeneroso per i Radiohead e i Mogwai, ma soprattutto per i Sigur Ros.

Le composizioni di Jon Thor Birgisson & C. impressionano per la loro capacità di suscitare emozioni, l’approccio per noi ascoltatori non può che essere istintivo, a meno che uno non conosca l’islandese e possa decriptare il messaggio cifrato presente nei testi delle canzoni.

I testi, forse, non sono essenziali per la comprensione di questa musica aliena, infatti, i quattro ragazzi islandesi hanno pensato bene d’intitolare il successivo album, altro capolavoro assoluto, ( ), si proprio così, due parentesi, un velato invito a riempirle di significati, ma sempre tra parentesi.

In più, l’album ( ) non è composto in islandese ma in una lingua inventata l’hopelandic, in fondo per noi ha lo stesso effetto, ma da un punto di vista simbolico, i Sigur Ros sembrano rivendicare la loro condizione di extraterrestri, e a consegnare il loro messaggio alla musica nuda e pura, insomma la musica intesa come significante e significato; è superfluo aggiungere che le tracce non hanno alcun titolo.
Il paradosso della musica di questo album è la sua natura bifronte, ci appare al tempo stesso moderna ed ancestrale, sa di viaggi interstellari e di millenari vulcani, di orbite spaziali e di elfi nascosti nelle foreste.

La dolce estensione vocale di Jon Thor Birgisson, voce e chitarra del gruppo, sembra essere al tempo stesso un messaggio proveniente da altre galassie e un antica ninna nanna vichinga, non si può negare che l’ascoltatore ne rimane affascinato ed ipnotizzato.

È senza dubbio una musica “così lontana e così vicina”, evocatrice di materia e di antimateria, di magma vulcanico e di vacuità iperspaziale, in parole povere siamo di fronte ad una musica dell’universo.

Qualcuno ha scritto che la musica dei Sigur Ròs è come “il suono di Dio che piange lacrime d'oro in Paradiso” forse la metafora è un tantino esagerata, comunque rende bene quanto sconquasso abbia causato la musica di questi quattro giovanotti dai nomi di vichinghi nel panorama della musica contemporanea.

Le composizioni di Agaetis Byrjun sembrano aver cambiato le prospettive al mondo, veri e propri codici di geometrie esistenziale, come il volo degli uccelli, la musica dei Sigur Ros suscita in noi la stessa meraviglia e lo stesso incanto.


Titolo: Agaetis Byrjun
Anno di uscita: 1999
Etichetta: Fatcat records
TRACKLIST:
1. Intro
2. Svefn-g-englar
3. Starálfur
4. Flugufrelsarinn
5. Ný Batterí
6. Hjartað hamast
7. Viðrar Vel Til Loftárása
8. Olsen Olsen
9. Ágætis Byrjun
10. Avalon

 
 
 
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" .. Ég er kominn áftur , inn i þig -

Sono di nuovo qui, dentro di te ..  "

 

 

E' difficile dire se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà.

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Curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti...

 

SIGUR ROS FERRARA 2006

 

 

SIGUR RÓS IN SWAZILAND

VANILLA SKY SOUNDTRACK

 

 

HOPPIPOLLA

E' mai possibile provare delle emozioni fortissime ascoltando una canzone di cui non si comprende nemmeno il senso?

A me succede con i Sigur Ros. Di norma dò molta importanza al messaggio che una canzone vuole trasmettere, alle parole del testo...ma con i Sigùr Ros è tutto diverso.

La loro musica ti avvolge e ti trascina in un vortice di suoni armoniosi. Dove viene inserito il pianoforte, c'è sempre un particolare effetto suggestivo. Forse il pianoforte è l'unico strumento che riesce a mantenere una certa autonomia e a scandire i ritmi; tutto il resto si fonde, si dilata. Il tutto crea un'atmosfera annebbiata, offuscata, in cui nulla è percettibile. Senza dubbio la loro musica non è di facile ascolto, ma è capace di avvolgere chiunque con il suo suono dirompente e inaspettato. Le melodie dei Sigur Ros riescono ad entrare dritte nel mio cuore.

Come Hoppipolla: una favola fatta canzone, una delle poche melodie capace di far sognare ad occhi aperti!

 

VIDEO DI HOPPIPOLLA LIVE IN OLANDA

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