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Hoppipolla

Blog dedicato ai Sigur Ros, Band islandese

 

 

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Recensione sul nuovo cd

Post n°61 pubblicato il 27 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il mondo della musica viene a conoscenza dei Sigur Rós nel 1999 grazie al loro secondo LP, 'Ágætis Byrjun', un mix noise-orchestrale che definirà il sound unico e definitivo della band. Band che si consacrerà dal vivo, nel 2000, suonando di spalla a nomi quali Godspeed You Black Emperor! e Radiohead.

Seguono i due grandi successi di '()' nel 2002 e 'Takk...' nel 2005, che segneranno la definitiva maturità artistica del gruppo e l'ascesa nell'olimpo del proprio genere, se mai ce n'è uno che li possa definire. 'Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust' (provatelo a leggere!) arriva dopo l'intramezzo della raccolta 'Hvarf-Heim'.

Dalle acustiche iniziali fino a ritrovare, rimettere da parte e riprendere di nuovo il piano, le tastiere e gli archi, essenza orchestrale della band. La voce profonda di Jónsi è un vero e proprio strumento e al solito viene utilizzato come tale. Compare per la prima volta, nella traccia di chiusura, l'inglese ad affiancare l'islandese e il cosiddetto 'hopelandic'. I suoni sono più puliti rispetto al passato, c'è chi direbbe più maturi.

Mettere in play per la prima volta il disco, per chi ha consumato puntine sui precedenti lavori, è uno shock non indifferente. All'apertura ('Gobbledigook') ci si aspetta un classico crescendo ambientale e ci ritrova ad ascoltare chitarrine folk e una voce allegra che canta un 'la-la-la'. Il risultato non è assolutamente malvagio. Ma dove sono i Sigur Ròs, quelli che ascolti quando sei triste per sentire che la tua tristezza è in fondo emozione? Si va avanti con 'Inní Mér Syngur Vitleysingur': il campione dell'attacco fa pensare che si ritorni ai ritmi di un tempo, appaiono gli archi ma giocano un ruolo secondario, il piano e la voce si prendono quasi tutta la scena. Altro bel pezzo. Ma il clima è da pianeta Terra e non da 'Hopeiceland'. 'Góðan daginn': buon giorno! Si torna con gioia all'emozione della tristezza. Ecco i Sigur Ros! Atmosfera eterea. Si va avanti, speranzosi. Si viene ripagati appieno da 'Við Spilum Endalaust', il giusto, oso dire perfetto incontro tra i Sigur Ros che conoscevamo e quelli dei primi due nuovi pezzi. La strumentazione (voce compresa), si intreccia in modo magistrale dando vita ad un opera organica meravigliosa. L'apice. Ed ecco 'Festival', poco più di 9 minuti di vecchio stile inequivocabile, post-rock di atmosfera che ora si fa più che eterea. Si entra nel mondo che i Sigur Ros ti creano intorno, che viene fuori dallo stereo e ti avvolge senza scampo. Emozione. 'Með Suð í Eyrum': con un ronzio nelle orecchie, è un loop di tastiere, che creano una melodia fantastica e che ci portano in un'emozione crescente ad 'Ára Bátur', barca rumorosa: qui, voce, piano e una chiusura che è di nuovo strappa-fiato ma che sfiora sonorità quasi da colonna sonora. 9 minuti di musica ad altissimo livello, un brano fantastico che ci riporta alle emozioni di Hoppipolla o di Vidrar vel til loftàràsa. 'Illgresi' è una ballata folk, ricorda le atmosfere di inizio album ma con un approccio emotivo ben diverso. 'Fljótavík' riprende il trinomio voce-piano-archi in maniera chiara e lineare. Intensa e tenerissima. 'Straumnes' ci traghetta verso 'All Alright', pezzo conclusivo, prima ed unica volta in cui Jonsi canta in inglese. Affascinante.

'Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust' è un disco stupendo, semplicemente spettacolare, a tratti sorprendente e che lascia facilmente percepire una voglia di cambiamento insita nel gruppo. Voglia di cambiamento drastica in alcune parti, vedi quella iniziale, che da un lato non può far altro che ben sperare parlando di chi nella ricerca sonora investe ed ha investito molto, dall'altro ci lascia un po' nostalgici.

 
 
 
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Sono di nuovo qui, dentro di te ..  "

 

 

E' difficile dire se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà.

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Curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti...

 

SIGUR ROS FERRARA 2006

 

 

SIGUR RóS IN SWAZILAND

VANILLA SKY SOUNDTRACK

 

 

HOPPIPOLLA

E' mai possibile provare delle emozioni fortissime ascoltando una canzone di cui non si comprende nemmeno il senso?

A me succede con i Sigur Ros. Di norma dò molta importanza al messaggio che una canzone vuole trasmettere, alle parole del testo...ma con i Sigùr Ros è tutto diverso.

La loro musica ti avvolge e ti trascina in un vortice di suoni armoniosi. Dove viene inserito il pianoforte, c'è sempre un particolare effetto suggestivo. Forse il pianoforte è l'unico strumento che riesce a mantenere una certa autonomia e a scandire i ritmi; tutto il resto si fonde, si dilata. Il tutto crea un'atmosfera annebbiata, offuscata, in cui nulla è percettibile. Senza dubbio la loro musica non è di facile ascolto, ma è capace di avvolgere chiunque con il suo suono dirompente e inaspettato. Le melodie dei Sigur Ros riescono ad entrare dritte nel mio cuore.

Come Hoppipolla: una favola fatta canzone, una delle poche melodie capace di far sognare ad occhi aperti!

 

VIDEO DI HOPPIPOLLA LIVE IN OLANDA

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VIðRAR VEL TIL LOFTáRáSA

 

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