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La Preghiera Del Marinaio Cantata

 

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LA PREGHIERA DEL MARINAIO

La preghiera del marinaio.

A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!

 

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Sono trascorsi 41 anni dalla prima chiamata al cellulare

Post n°1110 pubblicato il 03 Aprile 2014 da giulik.38

Era il 3 aprile 1973 quando Martin Cooper, che dirigeva il programma di sviluppo mobile di Motorola si portò all’orecchio un apparecchio da 1 milione di dollari, mai visto prima.
Dalla Sixth Avenue di New York l’uomo digitò il numero del telefono fisso di un albergo di fronte per avvertire che di lì a poco avrebbe salito le scale e presentato il nuovo gingillo.
Per dimostrare che il cellulare funzionava e non era un semplice walkie-talkie Cooper lo distribuì ai giornalisti, invitandoli a comporre qualsiasi numero volessero.
Un’esperienza davvero fuori dal comune, l’inventore della Motorola lo sapeva benissimo.
Per la realizzazione del primo prototipo di cellulare ci si era ispirati al communicator utilizzato dall’equipaggio di Star Trek.

Insomma, l’idea di mettere a disposizione di tutti un apparecchio wireless in grado di comunicare con il resto del mondo entusiasmava Cooper.
Ma il primo modello di cellulare arrivò sul mercato solo nel 1983.
Il Motorola Dyna Tac pesava solo 790 grammi e misurava 25 centimetri, antenna esclusa. Considerato il prezzo elevato di 4000 dollari, il primo mobile non era certo alla portata di tutti.
Come raccontò Cooper alla Bbc, la parte più ingombrante del Dyna Tac era sicuramente la batteria.
Pesava dalle 4-5 volte il resto del cellulare e aveva una durata che permetteva di effettuare 20 minuti di chiamate.
Davvero pochi ma, come l’inventore tendeva a precisare scherzosamente, in pochi avrebbero resistito tanto a lungo con in mano un telefono così pesante.
Neppure Cooper poteva immaginare quanta strada avrebbero fatto i telefoni cellulari.
I progressi degli ultimi decenni sono stati incredibili. Tanto che l’inventore del Dyna Tac si spinge spesso a immaginare cosa ci riserverà il futuro: “ Nel lungo periodo ,pronostica , i cellulari verranno impiantati direttamente sotto la pelle, dietro l’orecchio.
Un computer potentissimo al nostro completo servizio”.

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Commenti al Post:
ansa007
ansa007 il 04/04/14 alle 00:27 via WEB
Chissà se hanno già allestito delle mostre in merito...mi piacerebbe molto poter vedere questi reperti "archeologici".
 
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