Marinai una volta, marinai per sempre
Il motto della Vespucci, ufficializzato nel 1978, è
«Non chi comincia
ma quel che
persevera»
I precedenti motti sono stati:
«Per la Patria e per il Re»;
sostituito nel 1946 con
«Saldi nella furia dei venti e degli eventi».
Così , in questa immensità s'annega il pensier mio
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
(L'Infinito di G.Leopardi)
ARMA LA PRORA E SALPA
VERSO IL MONDO,
COME SOLI NELLA NEBBIA,
COME DEI NELLA TEMPESTA.
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La Preghiera Del Marinaio Cantata
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LA PREGHIERA DEL MARINAIO
La preghiera del marinaio.
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
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Post n°1186 pubblicato il 16 Settembre 2015 da giulik.38
È blu, difficile da catturare e sfida i nemici baciandoli.
Una nuova specie è stata scoperta in Australia: si tratta di un pesce blu lungo fino a un metro con dodici spine dorsali e un comportamento da vero "bullo". A causa della sua aggressività è infatti soprannominato Bastardo Blu (blue bastard) dai pescatori locali. E anche il nome scientifico che gli è stato affibbiato rispecchia questa sua natura: Plectorhinchus caeruleonothus dove caeruleum in latino significa blu e nothus bastardo (o figlio illegittimo). La sua scheda è stata pubblicata sulla rivista di zoologia Zootaxa. La conferma della scienza. Curiosa è anche la storia della sua scoperta. Il pescatore Ben Wright, non riuscendo a identificare il pesce appena pescato, ha deciso di inviare una foto al Queensland Museum. Dopo cinque mesi di ricerche e analisi del DNA, l’ittiologo del museo, Jeff Johnson, ha confermato che il Bastardo Blu fa parte di una nuova specie del genere di pesci ossei, a cui è stato dato appunto il nome di Plectorhinchus caeruleonothus. Un bacio doloroso. Curiosa pure la caratteristica distintiva del pesce. Alcuni pescatori hanno affermato di aver visto coppie di Bastardi Blu agganciati per la bocca, come uniti in un bacio. Non si tratta di una tecnica di seduzione, bensì di un morso usato dagli esemplari maschi nei combattimenti per il controllo del territorio: i pesci si stringono per la mascella e si dimenano in questa posizione finché uno dei due molla la presa. Habitat e abitudini. Il luogo prediletto dal Bastardo Blu sono le acque torbide e scure a nord dell’Australia, dove può cacciare piccoli crostacei e larve di gamberi e granchi. Crescendo, il pesce cambia il suo aspetto cromatico: inizia la vita nero a strisce gialle e col tempo diventa progressivamente blu. |
Post n°1185 pubblicato il 08 Settembre 2015 da giulik.38
Un più grande e più vecchio Stonehenge è stato portato alla luce dagli scienziati ad un miglio dall’originale.
Dall'Articolo PPcNews La scoperta di un più vecchio Stonehenge.
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Post n°1184 pubblicato il 08 Luglio 2015 da giulik.38
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Post n°1183 pubblicato il 12 Giugno 2015 da giulik.38
I social network hanno dato davvero il diritto di parola a legioni di imbecilli, come ha sostenuto Umberto Eco? Per farsi un'idea completa di quanto dichiarato dal professor Eco c'è il video integrale dell'incontro con i giornalisti al termine del conferimento della Laurea Honoris Causa in Comunicazione e Culture dei Media dell'Università degli Studi di Torino reso disponibile su Youtube. |
Post n°1182 pubblicato il 10 Giugno 2015 da giulik.38
Il 10 giugno del 1934 l'Italia vince per la prima volta i mondiali di calcio. Ecco la rosa degli azzurri campioni del mondo nel 1934: |
Post n°1181 pubblicato il 01 Giugno 2015 da giulik.38
Il 2 giugno è la Festa della Repubblica italiana, la principale festa nazionale italiana. La Festa della Repubblica è l’occasione per rivisitare i simboli della nostra Patria. |
Post n°1180 pubblicato il 25 Maggio 2015 da giulik.38
Emigrant Eyes Vecchio Ellis Island pullulava, Per questa torre tentacolare di Babele A volte, quando guardo negli occhi emigrati di mio nonno, Ora rocce e lui guarda fuori dalla finestra, A volte, quando guardo negli occhi emigrati di mio nonno, Come guardo con orgoglio i miei figli, A volte, quando guardo negli occhi emigrati di mio nonno, |
Post n°1179 pubblicato il 24 Maggio 2015 da giulik.38
24 maggio 2015. L’Italia dichiara guerra all’Impero d’Austria-Ungheria. Il Re Vittorio Emanuele III invita i soldati ad essere uniti e completare quel percorso, che con il sacrificio del sangue, ha portato all’Unità nazionale. L’ormai vecchio Kaiser Franz Josef I invece si rivolge, come di consueto nei proclami emessi durante la guerra, “an Meine Völker” (ai miei popoli); quei popoli che formano il suo impero, così eterogenei, che stanno iniziando (in quel periodo soprattutto italiani e ungheresi, senza sottovalutare però i moti cechi e degli slavi del sud) a mal tollerare il dominio di Vienna, affinchè sia mantenuta l’unità per superare l’ennesima guerra, dichiarata da un “nemico vile e traditore”. Effettivamente, l’Italia era legata alla Triplice Alleanza, con Impero austro-ungarico e Impero tedesco, sin dal 1882. Era un’alleanza, molto particolare, sicuramente non destinata a durare: troppe province a maggioranza italiana erano sotto il controllo austriaco. Ci furono poi molte frizioni già nel 1908: l’Austria-Ungheria annettè la Bosnia e come compenso per controbilanciare il crescente potere austriaco sull’Adriatico si erano pattuite le cessioni all’Italia del Trentino e della Venezia Giulia, esclusa Fiume; ma il patto non fu rispettato. Al momento dell’entrata in guerra degli Imperi centrali contro la Triplice Intesa, nel 1914, la Germania propose all’Italia, tramite l’ambasciatore von Bülow, il Trentino e la Venezia Giulia. Ciò in cambio della neutralità italiana (la Triplice Alleanza non obbligava i contraenti ad entrare in una guerra di aggressione e la guerra l’aveva scatenata l’Austria); mancando però il consenso dell’Austria, interessata dalla cessione territoriale, l’accordo non andò in porto. In Italia però fibrillavano già le associazioni irredentiste, che prevalevano nei consensi nell’opinione pubblica italiana (soprattutto tra i borghesi e le classi medio-alte, dotate di istruzione e infarcite di ideali di Unità nazionale da intellettuali quali i futuristi e D’Annunzio). “Trento e Trieste devono tornare italiane!” Questo lo slogan nelle piazze delle maggiori città del nord e nelle università; i fautori della neutralità erano i socialisti, vicini alle classi più misere, specialmente del Sud, i cui figli sarebbero stati (e in effetti furono) carne da cannone. Inghilterra e Francia, già provate dall’inizio della guerra di trincea, fecero un’offerta che non si poteva rifiutare. In cambio dell’entrata in guerra, l’Italia avrebbe ottenuto il dominio dell’Adriatico, con l’annessione di tutta la Dalmazia fino a Cattaro e il riconoscimento dell’influenza italiana in Albania, nonchè l’annessione dell’Alto Adige (allora Sud-tirolo), terra a maggioranza tedesca. Arriviamo quindi al 24 maggio 1915, accolta con entusiasmo arriva la guerra per gli italiani. Fu lunghissima, quasi quattro anni, combattuta sul fronte alpino -il più duro dell’intero conflitto- dove le temperature furono quasi sempre sotto lo zero e sull’Isonzo, dove centinaia di migliaia di soldati di ambo le parti morirono scagliati da comandanti incompetenti contro le mitragliatrici. Ci fu Caporetto, ma gli Italiani in trincea si fecero un popolo e una nazione, difesero i confini e infine risorsero sul Piave, dove ci fu l’offensiva finale che culminò con la Vittoria, il 4 novembre 1918. Circa seicentocinquantamila soldati italiani e cinquecentomila soldati austroungarici non c’erano più, come non c’erano più le cime del Monte Lagazuoi e del Col di Lana,sulle Dolomiti, devastate dalla guerra di mine. Neanche l’antico Impero austro-ungarico era sopravvissuto al massacro, le sue etnie si erano rese indipendenti, formando nuovi stati nell’Europa Centrale, lasciando Vienna una capitale decaduta di un corpo atrofizzato, che sarà poi preda di Hitler nel 1938. I confini italiani si spostarono fino a Fiume, inizialmente non compresa nel Regno d’Italia e annessa nel 1924, e a nord fino al Brennero, annettendo un territorio popolato in maggioranza da popolazione di lingua tedesca, dando adito a un problema di integrazione che ha i suoi strascichi ancora ai giorni d’oggi. 24 maggio 2015. Cento anni dalla guerra, le province di Trento e Bolzano, nonchè molti relativi comuni, si rifiutano di esporre il Tricolore sugli edifici pubblici, come richiesto da una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La motivazione: non si può festeggiare l’evento che ha portato alla morte milioni di giovani europei. Sicuramente questo è vero, la guerra è stata una tragedia, ma è stata la prima guerra mondiale l’evento unificatrice della Nazione italiana (non a caso all’epoca se ne parlò come di “quarta guerra d’indipendenza”) e ciò non solo a livello territoriale, ma soprattutto a livello umano. Gli italiani ebbero modo di conoscersi nelle trincee, da nord a sud confluivano al fronte; essi non erano più sconosciuti, uniti in modo formale da uno stato giovane e ancora “piemontesizzato”. I dialetti si mescolarono e si misero da parte i regionalismi, si cominciò a pensare da Nazione unita come si può vedere nel bellissimo film “La Grande Guerra” di Monicelli con Sordi e Gassman. Nei panni di soldati guasconi, uno romano e uno milanese, essi diventano eroi loro malgrado, morendo senza tradire la loro Patria. L’Italia è nata dalle macerie della guerra, grazie al sacrificio di quei seicentomila che sono morti al fronte. Bisognerebbe spiegare questo ai trentini e agli altoatesini -ancora anacronisticamente legati al proprio singolo campanile-: non è una macabra festa della morte, ma è una festa della vera Unità Nazionale. Dall'Articolo: 24 maggio 1915. Ieri e oggi |
Post n°1178 pubblicato il 14 Maggio 2015 da giulik.38
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Post n°1177 pubblicato il 30 Aprile 2015 da giulik.38
Una festa importante quella che si celebra il Primo Maggio, una festa che, senza cadere nella retorica, intende ricordare le battaglie operaie per la conquista di un diritto ben preciso: Mancano ormai poche ore al tradizionale appuntamento con il Concerto del Primo Maggio che, come di consueto, andrà in scena dalle ore 15 in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. |
Post n°1176 pubblicato il 30 Aprile 2015 da giulik.38
Siamo abituati a pensare ai labrador come a spericolati salvatori intenti a trascinare persone fuori da laghi o fiumi, ma in natura esistono anche delle assurde (ed esilaranti) eccezioni! |
Post n°1175 pubblicato il 25 Aprile 2015 da giulik.38
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Post n°1174 pubblicato il 01 Aprile 2015 da giulik.38
Sabato 4 aprile la Luna sarà protagonista di un’eclissi totale, la più breve del ventunesimo secolo. Da quando avrà inizio a quando si sarà conclusa, passeranno neanche cinque minuti: rispettivamente, dalle 13:57:54 alle 14:02:37. L’orario serve solo per chi vorrà sintonizzarsi online e ammirarne da lontano lo spettacolo della Luna che si tinge di rosso. L’eclissi, infatti, sarà visibile nella sua totalità dall’America occidentale, l’Asia orientale, il Pacifico, l’Australia e la Nuova Zelanda. Nelle Americhe lo spettacolo andrà in onda al tramonto lunare (la mattina del 4 aprile) e al sorgere della Luna (quindi la sera del 4 aprile) per Asia e Australia. Per tutta L’Europa, l’Africa, Groenlandia e Medio Oriente sarà possibile seguirla in live streaming dalla Slooh Community , dal Virtual Telescope e dal canale Ustream. Quando la Terra si frapporrà tra il Sole e la Luna (che si muoverà nell’ombra proiettata dalla stella brillando di fronte al pianeta) la sua atmosfera impedirà di farla scomparire donando a questa un aspetto rossastro. Le frequenze dal verde al viola che compongono la luce solare sono filtrate dalla nostra atmosfera, mentre lo stesso non accade a quelle rosse, che riescono a passare giungendo fino a tingere la superficie lunare, che per questo prende popolarmente il nome di Blood Moon, Luna di sangue appunto. "Luna di sangue" non è un termine scientifico. Questo termine è stato usato nell'antichità e associato a imminenti catastrofi. Per un discorso di probabilità, è quasi inevitabile che qualcosa di negativo accada subito dopo un'eclissi, come in qualunque altro momento dell'anno, poi di questi tempi le brutte notizie non mancano. Siamo sopravvissuti alla profezia Maya e alla cometa Ison, il mondo non finirà anche questa volta. Quella di sabato sarà la terza di una serie di quattro eclissi lunari la prima è stata quella del 15 aprile scorso, la seconda quella dell’8 ottobre e l’ultima avverrà il prossimo 28 settembre. |
Post n°1173 pubblicato il 29 Marzo 2015 da giulik.38
L'immagine è sfocata e il color seppia contribuisce a immaginare un salto (visivo) all'indietro nel tempo. I protagonisti sono impegnati in una partita di cricket. E' il primo evento sportivo di cui si ha testimonianza nella storia dello sport, grazie agli scatti, risalenti al 1862, di Victor A. Prout. Fonte Max Pollo |
Post n°1172 pubblicato il 16 Marzo 2015 da giulik.38
Il 20 marzo tutti con il naso all'insù per un evento spettacolare : La Luna inizierà a coprire il Sole alle 9.24 di mattina. |
Post n°1171 pubblicato il 08 Marzo 2015 da giulik.38
8 marzo festa della donna perché? L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti su iniziativa del Partito socialista americano. L'anno seguente, nel 1910, l'iniziativa fu raccolta da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. In Italia, la prima Giornata della Donna, è nel 1922 e si festeggia per opera delle donne dell'UDI, poi sarà ufficializzata nel 1946 quando fu introdotta anche la mimosa come simbolo delle celebrazioni. "Donna è il nome più nobile / che si possa dare all'anima. / Molto più nobile che vergine." Così Maurizio Cucchi in “La luce del distacco". Lo scrittore tedesco Jean Paul aveva scritto: Cesare Pavese, in "Feria d'agosto": |
Post n°1170 pubblicato il 01 Marzo 2015 da giulik.38
Il terzo anniversario dalla scomparsa di Lucio Dalla sarà celebrato con un’iniziativa unica ed innovativa che s’ispira alla principale eredità artistica del cantautore bolognese: la sua capacità immaginifica e fantastica. Nell’occasione la Casa dell’artista di via D’Azeglio, a Bologna, diventerà una 'wunderkammer' dell’immaginazione, un susseguirsi di innumerevoli storie, visive, musicali e di parola, raccontate dai grandi protagonisti del mondo culturale e artistico contemporaneo.
Dall'articolo:Tre anni senza Lucio Dalla, la casa di Bologna aperta alle visite. adnkronos |
Post n°1169 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da giulik.38
Secondo gli esperti, il 2015 sarà uno degli anni migliori per osservare il fenomeno dell'aurora boreale in Islanda. L'aurora boreale in Islanda, ma anche negli altri paesi del Nord Europa, ha più probabilità di presentarsi durante gli equinozi, cioè nei giorni vicini al 20 marzo e nei giorni vicini al 22 settembre. |
Post n°1168 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da giulik.38
Il giorno di San Valentino ha radici nella festa pagana chiamata Lupercalia, durante la quale gli uomini si denudavano, afferravano delle fruste e colpivano giovani donne nella speranza di aumentare la loro fertilità. La prima lettera di San Valentino fu inviata da Carlo, Duca di Orleans, alla moglie nel 1415, durante la sua prigionia nella Tower of London. Rimasto prigioniero di guerra per i successivi 24 anni. |
Post n°1167 pubblicato il 12 Febbraio 2015 da giulik.38
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Inviato da: gas.o0
il 12/09/2015 alle 08:06
Inviato da: cassetta2
il 26/10/2014 alle 13:44
Inviato da: surfinia60
il 13/10/2014 alle 18:05
Inviato da: ansa007
il 04/04/2014 alle 00:27
Inviato da: virgola_df
il 02/01/2014 alle 11:24