iHAVEaDREAM

ACQUA


Seduta su un lungo battello in legno che assomiglia alla casa mobile di un vecchio pescatore, percorro la parte liquida di Londra. Quella parte senza traffico oscillante, senza insegne a intermittenza che ti permettono di essere consumista ventiquattro ore su ventiquattro, senza semafori che ti fanno attendere lunghi minuti nei quali sei costretto -finalmente- a fermarti. E magari anche a pensare.I vetri schizzati di pioggia primaverile mostrano lungo gli argini irregolari grigi cantieri in costruzione, grossi cumuli di terra marrone e spessa accatastati e svelano la noncuranza di chi si rivela nudo perché sa di non essere osservato. Spariscono le vetrine lussuose venditrici di gonne cortissime cucite con effimero benessere e luccicanti scarpe verniciate di illusione, scarpe che ti sussurrano che tutto andrà bene solo finché le indossi. Chissà cosa si prova a tenere i piedi ripiegati in duecento sterline di pelle nera, chissà se si cammina meglio o peggio, chissà se la testa rimane tesa verso l'alto per il dolore o per la voglia di guardare il cielo, e chiedersi quanto costerà acquistarne una fetta.Il battello cammina lento e curvo come il vecchio pescatore al quale apparteneva, con una pipa in bocca, le mani ancora odorose di pesce, e le pupille color acqua di mare.Ascolto i suoi movimenti lenti e ne assaporo i sussulti delicati ad occhi chiusi, come stessi accarezzando io stessa il pelo dell'acqua, a volte affondando in esso, a volte cavalcandolo. Una danza dolce in tutù rosa compiuto da un'ossuta e pallida ballerina francese, i capelli rossi disegnati in uno chignon e le lentiggini testimoni dell'età acerba come il petto liscio. E poi d'improvviso il teatro sparisce e con un colpo di tosse del battello mi ritrovo in un locale assordante di musica birra sogni danze piene di sudore e passione, giovani che fanno l'amore in bagni stretti come i loro jeans e buttafuori che tentano di ridare un ordine a tutto ciò che vive solo perché è caos. Londra dall'alto non è poi così diversa dal Londra dal basso: in nessuno dei due casi ne vedi l'essenza, ma solo un'abbozzo di forma. Il dentro non esiste, il dentro sono i giovani che quella settimana lavorano nei fast food cercando di farcire un sogno insieme a un panino, e la settimana dopo tornano a casa con qualche sterlina in tasca testimone che è stato tutto vero, che loro ci hanno davvero provato, a cambiare il mondo.Il battello si ferma e il vecchio mi sorride incitandomi -con ognuno dei suoi pochi denti- a scendere. Ma io scuoto la testa e rimango sulla lunga panca di legno, senza muovere un solo muscolo del corpo, senza bisogno di dire nient'altro. Richiude la porta con la consapevolezza di chi passerebbe l'ultimo giorno di vita su quel battello piuttosto che una nuova intera esistenza sulla terraferma. La sospensione dal suolo avvolge in un luogo dove il tempo non esiste, e dove nulla, nulla di male può succedere. Persino se rimani a piedi nudi sul pavimento di legno umido..