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TRASPARENZE


Ho scoperto che quando si dice: "sorridi e il mondo ti sorriderà", non si dice una bugia...Ieri ero al lavoro, e una delle "ospiti" (così vengono chiamati i pazienti della casa di riposo) era particolarmente agitata.. non smetteva di piangere, di agitarsi, di voler andare da un posto all'altro senza sapere esattamente a far cosa.. Così io la accompagnavo dove mi chiedeva di andare, anche se non ci trovavo una motivazione logica, ascoltavo le sue parole e rispondevo alle sue domande anche quando parevano senza senso a chi la ascoltava solo con le orecchie, le ho dato la terapia che le si dà quando è particolarmente ansiosa, eppure nulla la calmava.. era insofferente e basta, indifferentemente da cio' che io dicessi o facessi. Così l'ho riportata al punto di partenza, nella sala da pranzo coi tavoli in legno
e i disegni colorati appesi alle pareti, a fianco  al cartellone con su scritti i compleanni del mese.. Per alcuni versi i luoghi e gli abitanti di una casa di riposo non si discostano molto da quelli di un asilo nido.. Sia i bambini che gli anziani da noi residenti, hanno bisogno praticamente di tutto, sembrano indifesi, fragili e spesso capricciosi..devi imboccarli, portarli al bagno, accompagnarli a letto e spegner loro la luce rimboccandogli le coperte, e assicurar loro che andrà tutto bene, che sotto al letto non c'è nessuno pronto a fargli del male, e  soprattutto che tu non te ne andrai... eppure hanno moltissimo da insegnare, e in genere lo fanno inconsciamente e nel momento in cui meno ce lo si aspetta.. se non si ha la presunzione di sapere già tutto e di conoscere la Vita meglio di un bambino o di un anziano, se ci si ferma ad ascoltare anche quelli che appaiono solo versi, se ci si accosta a guardare quelli che non sono
solo gesti casuali e ripetitivi, allora ci si accorge che non si ha affatto finito di crescere e che forse tra noi e loro, siamo quasi piu' dementi noi, ma ci preoccupiamo di celarlo dietro a frasi e atteggiamenti socialmente sensati e accettati.. ma se fossimo noi stessi fino in fondo, se i nostri freni inibitori cedessero all'impuso piu' profondo, allora ci accorgeremmo di quanto assomigliamo a coloro che consideriamo fuori di testa... credo che spesso loro -bambini e anziani- siano semplicente cio' che noi non abbiamo il coraggio di essere, in bene e in male...L'ho riportata in refettorio, e ho tirato fuori dalla tasca quella che qualche giorno fa ho
scoperto essere un'arma molto piu' efficace di terapie o chiacchierate: le bolle di sapone. Lei continuava a piangere facendomi le richieste che mi aveva già fatto nei precedenti 20 minuti,e io ho smesso di risponderle o di guardarla. Ho aperto le bolle e ho iniziato a soffiarle verso di lei, senza badare ad altro.. Lei si è bloccata, e ha fatto un sobbalzo sulla carrozzina quando le prime le sono scoppiate sul volto, come se non capisse di cosa si trattasse.. Poi non so cos'è successo, ma la sua espressione è stata quella di chi improvvisamente riconosce un amico di vecchia data e non vede l'ora di riabbracciarlo.. Così ha sorriso, con un sorriso talmente bello e pieno che il suo volto sembrava non aver mai conosciuto alcuna lacrima di
dispiacere..le stesse lacrime che in realtà decoravano ancora le sue guance bianche come la neve.. Ha iniziato a giocarci con le mani, tentando di far poggiare le bolle sul suo palmo, con la delicatezza e la grazia che deve averla contraddistinta durante tutta a Vita.. e dopo averne tenuta qualcuna tra le mani, ha iniziato a lanciarle, a scoppiarle mentre roteavano nell'aria.. e rideva felice, di quella felicità che solo lei sapeva dove andar a cercare, e che le mie parole o passeggiate non sarebbero mai riuscite a scovare, perchè si trovava dentro e non fuori da lei.. Ci sono cose che noi possiamo dare agli altri che non rappresentano cio' che essi hanno bisogno, ma sono la chiave perchè queste persone possano attingere da sole, dentro di loro, a cio' che necessitano.. Quelle bolle sono state una chiave che le ha permesso di aprire una porta che forse si era dimenticata di avere, e all'interno della quale lei stessa aveva riposto cio' che cercava negli altri.. e
dall'esterno è difficile se non impossibile intravedere cosa c'è dietro a quell'uscio, ma è meglio così, perchè a noi sembrerebbe contenga solo "ferri vecchi".. ognuno vede il suo tesoro come tale perchè lo guarda con i propri occhi, perchè lo rende speciale con quegli occhi, come il Piccolo Principe con la sua rosa...Ad un certo punto si è fermata e mi ha guardata  intensamente, tanto che l'immagine dei suoi occhi azzurri e limpidi mi è nitidissima nella mente.. Con voce ferma e sognante mi ha detto: "Guardale.. sono trasparenti.. sono quasi invisibili... eppure lo vedi quanti colori sanno dare all'aria?".. Io sono riuscita solo a deglutire rumorosamente, ma sono certa che
mentre le sorridevo ha capito che ero pienamente d'accordo con lei, anche se ero un po' emozionata per dirlo... Così guardo da questo balcone mentre la sera scende lenta come un'Amore consumato su un tappeto davanti a un camino acceso, in una notte buia solo all'esterno.. ascolto i Sigur Ròs accarezzarmi i timpani e penso a quelle "bolle trasparenti" che vivono in questa e in ogni città.. quelle persone considerate spesso invisibili solo perchè piu' silenziose o meno fortunate di altre, quelle persone a cui spesso passiamo a fianco, ma che diventano come una
tapezzeria della strada, tanto da non vederle nemmeno piu', tanto da schivarle come si schiverebbe un sasso o un escremento di cane fastidiosamente abbandonato per terra..Penso a quelle "bolle di sapone" che abitano ogni luogo come lo abito io, ma che non si proccupano di farlo a lungo o in modo stabile.. forse non vogliono, forse non possono.. Ma esistono, e con la loro finta trasparenza, mi sembra riescano a colorare quest'aria di fine febbraio piu' intensamente di me... così soffio nell'aria, libero altre bolle, e mi accorgo che col buio è piu' difficile vedere la loro strada.. se illuminassi cio' che mi sta attorno, le vedrei certamente, e mi accorgerei di quanto belle sono.. Il buio non è una scusa per ignorare la bellezza che abbiamo
accanto.. se non siamo noi stessi luce, se non brilliamo e dunque non riusciamo a scorgere la loro ricchezza, non dobbiamo pensare che quella ricchezza non esista.. piuttosto proccupiamoci di accendere un fiammifero, e di aprire bene gli occhi.. perchè sembrano invisibili, ma in realtà sono solo trasparenti, per consentirci di guardargli meglio attraverso, per non perderci nulla del bello che hanno alle spalle mentre li guardiamo negli occhi....