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Berta Caceres: un assassinio assolutamente politico

Post n°299 pubblicato il 10 Marzo 2016 da tigrilla37
 

Berta Mi Comandanta


“Sono la donna che pensa. Un giorno i miei occhi accenderanno lucciole”

Gioconda Belli 

 

 

Ida Garberi * 

Non è facile per niente incominciare questo articolo, ho una ferita nel cuore che non so se potrà mai guarire. Ma non posso lasciare passare questo 8 marzo senza ricordare che il pianeta ha perso una delle più coraggiose patrocinatrici dei diritti umani, una femminista instancabile.  

Mi sono sbagliata: lei non si è persa. Berta Caceres è stata massacrata vilmente nella sua casa mentre stava dormendo da sicari inviati dal capitalismo brutale ed assassino. Abbiamo più di una possibilità per definire chi è stato l'assassino intellettuale: Lo stesso stato dell’Honduras? Le multinazionali come la canadese-gringa Blu Energy o la cinese Sinohydro o l'azienda honduregna Società Anonima di Sviluppo Energetico (DESA)? Il patriarcato più ostinato? Non so se in qualche momento lo sapremo, mi sembra che sarà un assassinato in più in Honduras, dove la vita non ha nessun valore, principalmente se sei un'attivista con principi molto forti, che non si vende e non si piega. 

Però lei non è una morta in più, è l’indigena lenca Berta Caceres!!!  

Conobbi Berta nel settembre del 2009, tre mesi dopo il golpe di stato contro Manuel Zelaya. Dall'inizio, ammirai la sua disubbidienza, la sua allegria, la sua chiarezza di principi, la sua semplicità, la sua sicurezza e la sua fiducia che un mondo migliore era possibile. Mentre stetti in Honduras appoggiando il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare abbiamo avuto molte esperienze di lotta insieme, forti e paradigmatiche, imparai ad ammirarla tanto che per me rimase come la “Mia Comandanta”.  

Quando ritornai a Cuba, ho incontrato Berta in vari eventi dei movimenti sociali, come Paradigmas Emancipatorios, dove lei è stata sempre una luce di ispirazione. Le devo un'intervista che registrai l'anno scorso in casa mia, molto forte e chiarificatrice sulla situazione dell’Honduras. Già un anno fa, Berta mi disse (alla luce di oggi, un triste presentimento) che si opponeva ad un progetto di morte, contrastandolo coi piani millenari di vita del suo popolo indigeno lenca.  

Oggi il compromesso con te, Berta, è forte più che mai e scriverò le tue parole, perché il tuo lascito non può perdersi, come canta nostra sorella Karla Lara, nella canzone Ricordarles, dedicata alle donne vittime di diversi tipi di violenza: ricordarle, nominarle per mai dimenticarle, perché nelle nostre memorie occupino sempre un posto, salvare i loro ricordi, i loro esempi (…) e che in tutte le lotte abbiano il loro spazi (…) affinché nelle nostre storie la verità non taccia più.  

Voglio concludere con le tue parole, Berta, le stesse che mi dicesti il 3 maggio 2010, la data che l'ONU considera come il giorno mondiale per la libertà di espressione e che hanno una validità terrificante: “Obama non ha già nessuna autorità morale per parlare contro il razzismo mentre sta minacciando tutti gli emigranti latini, poiché questo golpe in Honduras è stato pianificato dall'inizio, negli uffici della Casa Bianca, è solo una prova, è solo il principio. Credo che tutti i paesi dell'America Latina sono in pericolo, soprattutto se si dà legittimità al governo golpista attuale, nato da un processo elettorale spurio, specialmente i paesi dell'ALBA che rappresentano un esempio pericoloso di indipendenza, contro gli Stati Uniti, soprattutto dal punto di vista economico”. Inoltre Berta mi disse quel giorno che con la nuova base navale degli USA in territorio indigeno, aumentarono pericolosamente i paramilitari colombiani inviati come sicari contro i contadini e gli indigeni, oltre agli elementi della CIA degli Stati Uniti e del Mossad israeliano.  

Berta concluse la nostra chiacchierata facendo un appello alla comunità internazionale affinché non dimentichi Honduras, affinché non abbandoni alla dimenticanza i morti per la libertà e tutte le violazioni dei diritti umani che si stanno commettendo con totale impunità in Honduras.  

Mia Comandanta, non ti dimenticheremo, Hasta La Victoria Siempre! 

  

 

*corrispondente a Cuba di Cubainformacion  

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