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- Studi di pianificazione territoriale: Proteco scarl - Società di Pianificazione Territoriale (San Donà di P., VE), Studio Ing. Arch. Ciro Perusini (Treviso, TV), Tepco srl (Vittorio Veneto, TV)
- Studi di Ingegneria: Ipros srl - Società di Ingegneria Ambientale (Padova), Albertin & Company srl - Società di Ingegneria (Conegliano, TV), Sagei srl - Società di Ingegneria (Arzignano, VI), General Progetti - Società di Ingegneria (Venezia), Beta Studio srl - Società di Ingegneria Ambientale (Ponte San Nicolò, PD), Treerre Ingegneria (Preganziol, TV)
- Comuni di Maserada sul Piave (TV), Silea (TV)
- CST "Basso Piave" - Consorzio Servizi Tecnici (Fossalta di P., VE)
- Clienti privati: Chelab srl - Laboratori Chimici (Resana, TV), Gruppo Distribuzione Petroli (Pieve di Soligo, TV)
- Studi di architettura: Marta Associati (TV), Studio Danzo (VE), Studio Nesto e Guglielmon (VE), Studio Carbonera (VE), Studio Spano (VE), Studio Moretto Associati (VE), Studio Fornasiero (VE), Studio Perez - Rubini - Cattozzi (VE), Studio Dalla Costa (VE), Studio HM52 project (VI), Studio Carlesso (TV), Studio Casarin Andriollo (VE), Studio Quotazer0 (VE), Studio Conte (TV), Studio Bortolini (VE), Studio Associato Architettando (VE), SEIV Group (VI), Studio Bonifati (VE), Sabbadin - Perale Costruzioni srl (VE), Studio Dino Borella (VE), Studio Cian (TV), Studio Paolo Cimegotto (VE)
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La favola del genio idraulico della Repubblica di VeneziaID&A Ingegneria è lieta di poter comunicare la presentazione della tesi di laurea del corso di Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio “La favola del genio idraulico della Serenissima: un mito da sfatare. La catastrofe ambientale del taglio del Sile come moderna chiave di lettura per il progetto del cosiddetto Mose”. Alessandro Pattaro, dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Civile (corso quinquennale, vecchio ordinamento. Titolo della tesi: “Attuali criteri per la valutazione della pericolosità del territorio tra Sile e Piave”), acquisirà un secondo titolo accademico in Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio. Mappa del 1822 (Combatti): a nord del taglio del Sile si riconosce la palude perennemente allagata Verso la fine del XVII secolo la Repubblica di Venezia portò a termine il progetto di diversione dei fiumi che sfociavano in laguna. L’epopea della diversione del Sile ricalcò una trama non dissimile da quella della Piave, semmai evidenziando non solo una colposa superficialità nella previsione degli eventi (nemmeno le deficienze delle strumentazioni teoriche e pratiche fungono da attenuanti), ma anche palesando l’incapacità di districarsi fra speculazioni, disordini e defraudi, tentativi di occultare lavori eseguiti in modo difforme da quanto previsto dal contratto d’appalto, mala gestione dei cantieri e degli operai. L’acqua sgorgava da tutte le parti, la manodopera era scarsa e gli operai continuamente insidiati dall’affezione malarica. Tutti questi ingredienti fecero lievitare le spese e gli appaltatori si rifiutarono di proseguire i lavori alle condizioni concordate. I periti, che ispezionavano i cantieri, denunciarono anche degli atti di sabotaggio, probabilmente praticati dai grandi proprietari terrieri che vedevano compromessa la produzione agricola dei latifondi; il taglio del Sile impediva, infatti, il libero scolo in laguna dei corsi d’acqua della rete idrica minore. Il Senato veneziano incapace di esercitare un’efficace funzione di controllo, deliberò (1678) che si eleggesse una commissione d’inchiesta che indagasse [...] sulle fraudi che si vanno scoprendo nell’opere del Sile, ed abbia autorità d’inquisire li disordini defraudi commessi dagli appaltatori del Sile, da Ministri, ed altri chi siano…. La consultazione tardiva del matematico Germiniano Montanari, interpellato dai Savi ed Esecutori alle acque solo nel 1683, testimonia l’incompiutezza del processo di conciliazione fra teoria e tecnica. Il Montanari deprecò la soluzione operata che ritenne la peggiore tra quelle proposte. Il Sile sarebbe andato a sfociare in mare a circa sedici miglia e mezzo dalla Bocca di Valle (attualmente Portegrandi), compiendo un percorso molto più lungo di quello naturale, di circa cinque miglia e mezzo. Scriveva l’insigne matematico che il fiume avrebbe raggiunto la foce perdendo nuovamente 2/3 della presente velocità nel dover andare al mare per una via più lunga tre volte di prima: non so’ vedere perché non habbia da crescere tre volte in corpo. E aggiungeva, con tono profetico, che si farà certo una gran valle tra Sile e la Piave Vecchia, e questa in sei otto anni sarà fatta tutto cannetto. Nonostante il monito di Montanari si volle portare ugualmente a termine la diversione del Sile seguendo il progetto del perito Cumano. Nel 1683 l’opera si poté dire completata, impiegandosi dieci anni per la sua realizzazione in luogo dei sei mesi previsti, ma già l’anno successivo furono manifesti i limiti e i vizi dello sconsiderato progetto. Una superficie di più di 200 km2 che va dalla Fossetta alla Callalta, un tempo fertile e rigogliosa, venne condannata a subire gli incostanti umori del Sile, assistendo impotente alle ricorrenti esondazioni dello stesso Sile e dei corsi minori, le acque dei quali ricoprivano perennemente un’area di 50 km2. |
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ID&A è uno studio di ingegneria idraulica e ambientale.
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Fra le varie attività, tutte finalizzate a rendere più sostenibile la progettazione e la pianificazione, innumerevoli sono gli studi di carattere idraulico (avendo realizzato studi di compatibilità idraulica - VCI - per i Comuni di Meolo, Fossalta di Piave, Quarto D'Altino, San Donà di Piave, Mira, Spinea, Camposampiero, Castello di Godego, Maserada sul Piave), valutazioni di incidenza ambientale (Vinca), studi di impatto ambientale (VIA), valutazioni ambientali strategiche (VAS).
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Inviato da: prince666
il 24/07/2007 alle 10:45