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le tre vie della vita

Creato da luigiarusso il 10/05/2007

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ADULTI

Post n°80 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da luigiarusso

Scrive  Vittorio Schiraldi :
Molti genitori si lamentano perché i loro figli finiscono spesso per compiere scelte che scaturiscono dalla logica del loro gruppo di appartenenza ubbidendo, fin da piccoli, prima ancora che alle leggi della moda, a quelle del branco. Insomma, nella scelta di una collezione di figurine, di uno zainetto o di un paio di scarpe, si preoccupano costantemente di uniformarsi ai modelli adottati dai loro compagni, dai quali non oserebbero discostarsi per timore di rischiare l’isolamento. In realtà, proprio quei genitori che si lamentano, di solito fanno ben poco per stimolare nei figli scelte più personali, non osando in alcun modo contrastarli quando pretendono l’acquisto di quel certo giubbotto o di quella videocassetta solo perché “ ce l’hanno tutti”. Ricordo che anche a me, a suo tempo, toccò affrontare queste pur modeste battaglie sulle quali, però, mi ero sempre impegnato a non mollare. A mio figlio, che voleva impormi la marca di un certo piumone adottato da quasi tutti i suoi compagni di classe, promisi che lo avrei accontentato se mi avesse dimostrato che si trattava di una scelta sua e me ne avesse quindi spiegato le ragioni. E per lasciare intendere il mio punto di vista un giorno mi fermai con lui davanti a un gregge di pecore che pascolavano nei pressi di casa nostra e gliene indicai una fra le tante. “ Quella pecora lì fa tutto quello che fanno le sue vicine, non si stacca mai dal gregge e non sa nemmeno dove va e che cosa vuole, perché si fa guidare dal pastore o si lascia sospingere da tutte le altre. E’ così che tu immagini la tua vita?” gli dissi. Mio figlio non rispose e scelse un piumone di una marca diversa e io, quasi per scherzo, gli proposi di proporlo anche agli indecisi che non avevano ancora fatto la loro scelta. E un’altra volta, qualche tempo dopo, quando mio figlio, con l’impazienza degli adolescenti, mi chiese: “ papà, quand’è che uno diventa grande?” per rafforzare in lui l’impegno alla responsabilità delle proprie scelte mi limitai a dirgli : “ Uno comincia a diventare grande quando gli offrono una sigaretta o qualcosa di simile e anche se tutti accettano perché non sanno dire di no, lui riesce a dire: “ No grazie, non mi piace e non ho nemmeno voglia di provare ”. Diventa grande il giorno in cui va a una festa, e se gli capita di non divertirsi non cerca di tirare a far tardi comunque, ma riesce a dire agli altri: Io mi sto annoiando, quindi me ne vado a dormire. Subito dopo, scoprirà di avere detto quello che molti altri pensavano e non avevano il coraggio di dire e allora proverà una grande soddisfazione. Quella di sentirsi appunto, in qualche modo, più grande”.

 
 
 

CENTINAI DI CURIOSI

IN ATTESA NELLA NOTTE....  

 
 
 
 
 
ogliono «vederli in faccia». E pur di «vederli in faccia», Giovanni piantona l'ingresso del Palazzo di Giustizia come una sentinella dalle 4 e mezzo di mattina. Per «vederli in faccia», due studenti di Milano hanno dormito dalla zia comasca e si sono alzati prima del sole.
È ancora buio pesto quando, alla spicciolata, gli spettatori del processo-evento passeggiano tra i muretti del Tribunale. Hanno vissuto la strage di Erba come se fosse una fiction: sanno a memoria facce, fatti, nomi e cognomi. Parlano di         
«Azouz», dei «Castagna», di «Rosa» e «Olindo» quasi come se li conoscessero.
E ora hanno l'opportunità di trovarsi al centro dei fatti, di vivere in diretta un pezzo di una storia, tragica, ascoltata solo in differita. Nessuno lo nega: il motivo che spinge ad alzarsi alle 5 di mattina è «pura e semplice curiosità».
Si attendeva una ressa da stadio, ieri mattina, tanto che davanti al Palazzo le forze dell'ordine avevano previsto rinforzi da Milano. E invece bastavano due persone per gestire la situazione: 60 erano i posti disponibili, 70 saranno stati in tutto i curiosi che volevano partecipare la processo. Tant'è che, attorno alle 8, si contavano tre giornalisti per ogni cittadino. Tutti gli spettatori però sono arrivati prestissimo, forse temendo di non riuscire a guadagnarsi il tagliando per assistere al processo.
Giovanni Borraccina, muratore in pensione, si piazza davanti al Tribunale alle 4,30 di mattina. «Voglio vederli in faccia - dice, riferendosi agli imputati Olindo Romano e Rosa Bazzi - e proverò a prendere il biglietto anche per mia moglie e i miei due figli. Alle 7 telefoneranno in azienda per chiedere una mezza giornata libera».
Alle 6 un'utilitaria scarica al Palazzo due studenti di Legge della Cattolica di Milano. La settimana scorsa Matteo Piva, 22 anni, ha dato l'ultimo esame della sessione, «così - dice - ho pensato di tentare di assistere al processo, forse più per curiosità che per interesse accademico. Mi hanno colpito Azouz e la coppia di vicini, per come li ho visti in tv». «Nulla è scontato - aggiunge il compagno di studi Luca Maffia, 22 anni - La sentenza non è scritta. In più, è entrato in scena uno dei migliori penalisti (l'avvocato Enzo Pacia, ndr)».
Sveglia alle 4.45 per Maria Di Donna (60 anni) e Maria Maiorano (58), entrambe di Camerlata. «Temevamo ci fosse ressa - spiegano - perciò siamo arrivate a quest'ora. Vogliamo vedere lei, Rosa Bazzi. Siamo rimaste colpite, soprattutto, dalla morte del bambino».
Giunge poi Bruno Motta, un pensionato di 59 anni, che seguirà «tutto il processo». Ed è incuriosito «da Olindo, dalle sue memorie, dalla faccenda dei 'pizzini'».
Pochi istanti e, in attesa che arrivino i veri protagonisti della vicenda, sulla scena vanno loro: i curiosi. Antonio Marongiu, 67 anni, è un «analista chimico in pensione» e un «patito di cronaca nera e rosa». «Perciò - aggiunge - ero qui anche all'udienza preliminare e seguirò tutte le altre udienze».
Per Michele Marzucca, 64enne di Senna Comasco, questo è «il primo processo. Ci tenevo a partecipare - sottolinea - perciò mi sono tenuto libero».
Nella breve coda all'ingresso nascono giudizi di popolo e sentenze improvvisate. Qualcuno invoca la pena capitale.
«Secondo me - precisa poi Andrea Zauro, studente 27enne di Legge - c'è stata una premeditazione. Questo caso mi interessa, pure da un punto di vista tecnico, perciò mi sono alzato alle 5.30». «Io sono stata spinta pure dalla curiosità», ammette la compagna, Anna Guglielmetti, 22enne di Gironico al terzo anno di Legge. «Voglio vedere in faccia Rosa e Olindo - conclude Maria Rosaria Capodivento, 42enne comasca - e capire perché hanno cambiato versione». Silenzio, ordine, si entra. Fuori un documento di identità, pronto un biglietto: in palio, ai primi 60 fortunati, un viaggio al centro della notizia.

 
 
 

Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da luigiarusso
 


TORTE, VIAGGI DI NOZZE E LOOK: A TUTTO SPOSI VIA LIBERA ALLE CURIOSITÀ

Confetti colorati per ogni stagione, torta quadrata con frasi personalizzate e viaggi di nozze in veri e propri igloo. Insomma dici TuttoSposi e leggi curiosità nel giorno del sì. Alla fiera del matrimonio costituzionale, dunque, tra tanta tradizione c’è spazio per qualche provocazione in grado di andare oltre la solita routine. Ad esempio sono lontani i tempi in cui la sposa si preoccupava di trovare l’acconciatura più giusta, oggi in chiesa si arriva con il cappello. Che sia a falde larghe o in versione cuffietta, oggi il must è coprire il capo. Così non c’è da meravigliarsi se c’è chi arriva addirittura con una foulard bianco oversize che trasforma la donna in una vera e propria gitana. Tra tante curiosità non mancano quelle riservate al viaggio di nozze. Addio allora alle mete esotiche, oggi la proposta shock sono autentici igloo e magari ti porti dietro anche i testimoni di nozze. E allora via libera alle novità più originali per la sposa 2008 anche se restano intramontabili gli addii al nubilato e al celibato. Se c’è da festeggiare meglio farlo con le sinuose forme di qualche lap dancer o sexy man, che rallegrano la serata contorcendosi intorno ad una sbarra e mandando in delirio il futuro sposo o la futura sposa. Voglia di tagliare con i soliti schemi anche per la famigerata torta nuziale, gran ritorno per quelle a più piani ma meglio se è incisa una frase d’amore che si può personalizzare ad ogni occasione. Sorpassato il bianco, la torta per stupire deve essere rigorosamente colorata: rosa, verde e addirittura rossa. Così come i confetti. Mai più il classico bianco, quest’anno si stuzzica il palato con diversi assortimenti. Anzi, per ogni stagione c’è il gusto giusto.

 

 
 
 

SOLO PER SORRIDERE....

Post n°77 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da luigiarusso

HO TRADOTTO IN LATINO FRASI STUPIDE DEL QUOTIDIANO...

ORATUR NE MALA PLUS QUAM BINA CAPIANTUR.
Si prega di non prendere più di due mele alla volta.

ORATUR NE LINTEOLA EXSORBENTIA INTRA LATRINAM CONICIANTUR.
Si prega di non gettare assorbenti nel dispositivo igienico.

PETULANS DUX, SED DUX.
II capo, anche se rompe, e sempre il capo.

PRAESENTES LONGELOCUTO AD IUCUNDUM MOLLEMQUE SERMONEM CONFERENDUM PUELLAE FERVIDAE, PULCHERRIMAE, INVERECUNDAE! FLORES PRAVITATIS MIRABILES PRAETERQUE MODUM IMPUDICI! NE FAC UT SOMNIA TUA MADIDA ETIAMNUNC EXSPECTENT! In linea dal vivo, per conversazioni piacevoli e sensuali, calde ragazze splendide e spudorate! Splendidi fiori del male, disinibite oltre ogni limite. Non fare ancora attendere i tuoi sogni bagnati!

QUARE IGITUR GLOBULI ISTI IN MEMBRANAM VISUALEM MEAM INVADUNT?
Cosa sono quei pallini che mi stanno invadendo  schermo?

NE AUDEAS DELERE ORBEM RIGIDUM MEUM!
Non azzardarti a formattarmi il disco fisso!  

CUR, QUAESO, ULLUM IMPRIMERE NON VIS?
Perchè c….  non vuoi stampare?  

CONTINUATE VOI SE VI VA.....

 

 
 
 

CENSURATO IL VESCOVO DI ROMA

Post n°76 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da luigiarusso
 

POVERA
SAPIENZA!

PAPA BENEDETTO FA PAURA A CHI NON HA PIU' NULLA DA DIRE ...

 
 
 

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