ignorante-medio
blog di vaga e incerta cultura su argomenti presi a kazz..
AREA PERSONALE
I MIEI BLOG AMICI
MENU
« Onnivoro | Ontario (Canada) » |
Post n°6 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da cattivik3000
Pindaro nasce in Grecia (nella regione della Beozia) a Cinocefale, presso Tebe, nel 518 a.C. circa e scompare ad Argo (sempre in Grecia) nel 438 a.C. circa. Proviene da famiglia nobile. Il periodo centrale della sua lunga esistenza coincise con un profondo mutamento morale, politico e religioso dell'Ellade, destinato a scardinare molti dei principi su cui si fondava l'educazione dell'età arcaica. Erano gli anni delle guerre persiane e l'attenzione del mondo greco era attratta dalle vicende del conflitto e dalla politica di Atene, che, grazie al ruolo avuto nella guerra, si avviava a divenire un punto di riferimento per l'intera Ellade. Pindaro, invece, tutto preso dalla volontà di celebrare il passato, si sentiva estraneo a questo presente i cui ideali si andavano sempre più allontanando dai suoi. Interprete e mentore della coscienza della grecità classica fusa in un'unica identità culturale interna alla costante presenza del mito come garanzia storica, Pindaro viene ancor oggi ricordato attraverso un motto diventato celebre, riferito, appunto, ai suoi voli poetici (i voli pindarici, appunto), vale a dire quella proverbiale capacità di dare vita a momenti narrativi ricchi di passaggi e virtuososmi improvvisi che arricchivano il testo di una particolare carica di tensione. Si narra che quando Tebe fu rasa al suolo (nel 335 a.C.) Alessandro Magno ordinò che venisse salvata soltanto la casa in cui si diceva fosse vissuto il poeta, in onore al significato che i versi di Pindaro avevano per il popolo greco.
Una poesia di Pindaro: Al momento opportuno dovevi, animo mio,
Così scrisse di Senocrito, musico e poeta dell'antica Locri: [...] Ed io udendo
|