Vita infoffonata

Che sarà di me

Non ho nemmeno avuto il coraggio di guardare a quando risale l'ultimo post che ho scritto.

Non ricordo nemmeno cosa ho scritto, in quell'occasione:

So che è passato un altro anno e che i tempi "d'oro" di questo blog, per molti aspetti, mi mancano. Come mi manca il tempo da dedicare a queste pagine, complice un pc casalingo che per ingranare ci mette un paio d'ore, e la sera la pazienza non è di certo il mio forte.

Non ho novità, tranne il fatto che il livello della mia misantropia accresce ogni giorno di più, che ho fatto qualche tentativo di tornare ad una vita normale ma si vede proprio che non è il momento adatto, che ancora devo trovare una nuova identità, o dimensione, o semplicemente ricercare quella vecchia di un po' di tempo fa.

sono sempre più shopaholic, con tendenze forti verso i tacchi alti e i profumi, mi sono fatta la prima manciure della mia vita e lavoro più o meno 11 ore al giorno, e ne sono felice.

Ecco gli aggiornamenti di una vita che prima scorreva anche qui, e che ora qui appare a singhiozzi.

A presto, spero

Elle

Anche se non respiro

A tutto il popolo che una volta mi leggeva copioso, auguro una buona domenica. Lo so, non sono una persona precisa, scrivo quando capita e capita quasi mai, mi leggono ormai in due però a questo posto non rinuncio, e così quando riesco ad avere due minutini per me e per il luogo di memoria per Ignazio, ci faccio un salto.

Sono un pochino incazzata perchè in questo week end, per motivi vari diversi e allo stesso tempo affini ho avuto l'ennesima conferma del fatto che il destino è proprio stronzo. Chi ha i denti non ha il pane, chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti ma non gliene frega niente di avere il pane gli sfilano sotto il naso quintali di michette, e via discorrendo.
In più ho avuto la bella idea di guardarmi, per non saper che fare, tra i sessantamila dvd comprati e non ancora visti che se ne stanno in bilico sulla mensola sopra la mia scrivania, Il curioso caso di Benjamin Button, e in un paio di scene è stato come se qualcuno mi avesse presto a mertellato un dito alla volta, con poca grazia.
Film comunque meraviglioso, di certo entrato di diritto nella mia top ten. Bello bello bello, se non siete in un momento sentimentalmente avvilente e non l'avete visto, guardatelo.

Ora cerco la voglia di togliermi tutona e maglione, vestirmi in modo accettabile e andare a fare un giro col Phono.
Il tempo, però, mi demotiva. E avrei una voglia matta di cioccolata calda con le meringhette.

A tutti voi un bacio un abbraccio e un buona settimana.

Elle

I like the way it hurts

Fanno Forrset Gump, il film più bello della storia.

Però io sto litigando con Skype e con le foto residue della montagna, rubate venerdì sera allo zio mentre lui cercava di addormentare Sebastiano che ormai è diventato più furbo di me. Dice mamma, papà e cacca. Non capisco l'attinenza, ma il mondo dei bimbi è bello perchè è vario!

Al lavoro al momento tutto bene, per forza, non sto facendo un cazzo se non imparare, però devo dire che studio più adesso di quando ero all'università, il che spiega molte cose, in effetti.

E' stato come sempre un week end monetariamente dispendioso, caratterizzato inoltre dalla mia totale incapacità di gestire l'avviso di chiamata, da un mal di testa perpetuo del quale, mi rassegno, mi libererò in menopausa, dalla canzone di Eminem e da quella di Mengoni, e da circa 88 minuti di telefonate con una persona che a fare due conti, tra poco più di 12 ore passerà da queste parti e quindi buona pausa pranzo morosetto!

Sono successe un sacco di cose in questi giorni, e la sola conclusione che sono riuscita a trarre è che quando il buon Niccolò Fabi molti anni fa cantava in "Lasciarsi un giorno a Roma " la frase LA VITA PUO' CAMBIARE IN UN MOMENTO, beh, cazzarola, quanto aveva ragione, nel bene e nel male.

Beh ora sapete che vi dico? Torno da Forrest, non resisto.

Notte a tutti

Elle

Vuota mi sembrerà se non ci sei tu

Eccomi qui.

Gongolo. Un pochino, gongolo.

Ah sì mi faranno il culo a fette dove sono (sperando che mi assumano), c'è tanta di quella roba da imparare da sapere da fare e da gestire che non so se ne uscirò viva, ma Dio mio, è tutta un'altra cosa.

Niente psicopatici ignoranti, solo drogati di lavoro schiavisti che però chiedono per favore.

Colleghe cordiali.

Macchinetta del caffè.

Mi posso vestire bene, ho indossato i tacchi per ben due giorni, niente jeans, mi alzo tre quarti d'ora dopo, e mi trucco. Peccato che lo stronzo di parrucchiere mi abbia tagliato i capelli come Fantaghirò, ma per il resto sono finalmente Lisa.

INtanto di là sta succedendo il distastro, e io gongolo. Un pochino, gongolo.

A volte umanamente mi dispiace, ma diabolicamente godo.

Ora la mia vita è questo. Rinascere a livello professionale. Il resto non mi interessa perchè al momento è tutto sbagliato.

Una cosa per volta.

Buon week end

Elle

Fuggi, ti vesti, mi confondi

E chissà quando scriverò dopo questa domenica umida in cui pregare non mi riesce, mi guardo allo specchio con questi capelli sempre più corti e sempre più immagine di quella che sto diventando.

Ascolto questa cazzo di canzone dei Modà che per motivi che ignoro mi sta entrando sotto la pelle come se fosse il più grande capolavoro della musica mondiale, perfetta per correre in quell'ultimo tratto del lungofiume dove la strada fa una curva e io mi aspetto sempre di vedere chissà chi, e ripenso ai mesi che mi sono lasciata indietro, ripenso al fatto che un anno fa programmavo il week end alle terme e il capodanno a Maribor e adessoho i capelli tagliati come un'inglese tossica e domani cambio lavoro, sto cercando un appartamento dopo aver piantato sul calendario una freccetta rossa sul primo di gennaio, da allora mi do un mese per andare via di casa perchè devo trovare la mia dimensione tra quattro mura che mi appartengano formalmente o meno, ma ho bisogno di chiudermi le porte alle spalle e lanciare le scarpe avendo solo la mia coscienza a rimproverarmi, voglio un armadio da dividere per colori, voglio potermi alzare alle sei per fare la mia ora di tai chi o le mie mezzore di fitness senza sentirmi chiedere se sto male.

Voglio litigare con il budget, voglio poter tornare a casa ed attaccarmi al telefono e pensare stasera esco per un aperitivo invece stasera no, ed essere responsabile di ogni respiro che faccio ma dovendo renderne conto solo a me stessa e basta.

Ho 30 anni e il 15 settembre, data in cui mi sarei dovuta sposare, data in cui tre anni fa sono rinata dopo un'estate a pezzi, il 15 settembre ho consegnato le dimissioni ed è stato tutto a rallentatore, urla strepiti insulti rappresaglie, e una ragazza da istruire in 15 giorni e il cuore che si spezza e si rimette in piedi e da domani, giuro, cambierò. da domani sarò cortesia e freddezza, il lavoro sarà una cosa, la vita altro. Basta mescolare che ci sono finita dentro con tutte le scarpe e mi sono infognata in una situazione che avevo sempre giurato in vita mia avrei rifuggito con ogni fibra del mio essere.

Inceve oggi ho rimesso i tacchi e le calze quelle belle, mi sono truccata e fatta le mani, e mi sono detta "Sto sbagliando ma forse adesso davvero sono me stessa".