Verso il Fronte

Il senso dell'EXPO


In tutti questi anni non si è mai capito perché Milano si sia candidata ad ospitare l'EXPO, perché il Governo ne abbia sostenuto la candidatura e, infine, non si è capito quale sarebbe il senso della manifestazione che dovrebbe riguardare il cibo e la nutrizione del pianeta.L'impressione che si ha è semplicemente quella di una politica malata ormai da tempo di comunicazione, che celebra il niente (i grandi eventi, per esempio) per autocelebrare se stessa. Basta guardare le immagini della cerimonia di inaugurazione di ieri.Abbiamo città e territori che cadono ormai letteralmente a pezzi, a causa delle politiche di austerità scaricatesi sui bilanci comunali, e che avrebbero bisogno di una quantità infinita di microinterventi. Ma Milano si candida per l'EXPO. Che beneficio ne ottiene? A quest'osservazione si risponde: ma così otteniamo nuove capacità di investimento. Peccato, però, che non sono quelle che servono a risolvere i reali problemi dei centri urbani e probabilmente neanche i problemi di Milano.Infine, mentre inauguriamo un EXPO dedicato al cibo (che in Italia pare essere ormai diventato un'ossessione) e alla nutrizione del pianeta (che intanto ieri si è interessato all'EXPO non per il suo contenuto ma soltanto per la violenza scatenata da alcuni cretini), fa veramente tristezza registrare le grida e le idee più assurde levatesi dal mondo dei partiti dinanzi ai naufragi di barconi pieni di disperati, compresa la proposta di andare in Libia a bombardare i barconi prima di farli partire.E, di grazia, scusate: ma come dovremmo nutrire il pianeta (noi occidentali, poi, malati di obesità)? Con i padiglioni di EXPO?Igor Di BernardiniSu Twitter: @verso_il_fronte