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Post n°16 pubblicato il 21 Aprile 2012 da ilaedo
Una favola di Esopo, antico scrittore greco recitava: In una giornata d’inverno le formiche stavano facendo seccare il loro grano bagnato. Una cicala affamata chiese loro un po’ di cibo. E quelle le dissero: “Ma perché non hai fatto provvista anche tu, quest’estate?”. “Non avevo tempo”, rispose lei, “dovevo cantare le mie melodiose canzoni”. “E tu balla, adesso che è inverno, se d’estate hai cantato!”, le dissero ridendo le formiche. Alla soglia dei miei tanti anni trascorsi su questa terra, in questo paese essere formica è quello che mi hanno insegnato i miei genitori e che io ho cercato di trasmettere ai miei figli ritenendo che nella vita mettere qualcosa da parte potendolo fare è il modo migliore per affrontare gli anni che ci sono dati di campare. E questo è il principio che tanti come me, potendolo fare, hanno avuto come linea guida della loro vita. In molti hanno pensato che il sacrificio maggiore da fare doveva essere rivolto ad un tetto sotto cui stare e in tutti questi anni dal dopoguerra in poi, a stenti e sacrifici una buona fetta di lavoratori granello su granello hanno acquistato una casa e dove possibile hanno messo qualche soldino da parte per garantirsi una certa tranquillità in vecchiaia e per lasciare un “pensiero” ai loro figli. Altri, invece, seguendo la cicala, con le stesse possibilità di questi hanno deciso diversamente godendosi giornalmente la vita spendendo i soldi in auto, vacanze, ristoranti, lussi senza pensare al domani, alla loro vecchiaia ai loro figli. Il Presidente del Consiglio Monti e il suo Governo in un solo attimo hanno cancellato questa bellissima favola facendola diventare un mostro che ti si rivolta contro. Così quella proprietà piccola o grande con tanti stenti acquistata è diventata un incubo chiamato IMU. Strana sigla come tante altre che in parole povere significa pagare allo Stato una tassa salata su di una proprietà che certamente quello Stato non ha contribuito a dartene possesso. Una tassa salutata da tanti come una manna regalata dal precedente governo quando fu tolta – errore gravissimo - che ora torna mostruosamente ingigantita da questo governo per fare cassa, per “salvare l’Italia”, per salvare quell’Italia di faccendieri, politici corrotti, di banche che hanno amministrato male, di tanti evasori fiscali, di tante cicale che ora chiedono il conto e i sacrifici a chi non ha colpe di tutto questo dissesto. Mi chiedo come faranno a pagarla i tanti pensionati che stentano ad arrivare a fine mese e i tanti lavoratori che ancora hanno da pagare per anni un mutuo per una casa che ancora non è di loro proprietà. Caro Esopo sarebbe stato meglio che quella favola non l’avessi scritta. Lo so non ne hai colpa, il tuo pensiero era sano ed io continuo a condividerlo ma sai bene che ai “professori” non si può contraddire, loro portano l’aureola della scienza, del sapere, di quello giusto da fare, avrei fatto meglio ad andare qualche volta in più in vacanza, al ristorante o in giro con una auto nuova, ma soprattutto non sarei stato qui a scrivere questo e non avendo niente su cui farmi tassare me ne sarei fregato di Monti e del suo governo di “tecnici”. |
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