Hilary's soul.

Fino a poco tempo fa ero convinta che la mia Anima si fosse spezzata in due. Fairy chiamavo una di queste due parti. Era un nome legato a lui, al modo in cui volavo semplicemente pensando ai suoi occhi.
Un giorno lui se n'è andato, lasciandomi il cuore diviso a metà, sanguinante dentro il mio petto. Mi ha lasciato con una promessa: che sarebbe tornato a ricucirlo.
Ho aspettato tanto, nonostante il freddo, il caldo, la pioggia e il sole. Lui, ovviamente, non è arrivato. Mi ha lasciato lì, priva di tutto, mi aveva spogliata della mia Anima.
La prima cosa a cui ho pensato è stata Fairy: «Mi ha tolto a me stessa, ma non riuscirà mai a prendersi anche la Me più nascosta.»
E invece no. Più scavavo dentro il mio cuore, più mi rendevo conto che era spaventosamente vuoto. Era impossibile che si fosse presa anche Lei, anche quella parte di Me che non si poteva raggiungere.
Prima un brivido, poi una gelida paura, poi una tremenda convinzione. Fairy non esisteva, né mai era esistita. Quelle due parti in realtà erano un unico grande Io, etichettato con un nome. Il mio nome. Hilary.


Che a dire il vero, non è nemmeno il mio nome. In realtà è il mio nome in Inglese, o ancora meglio in Francese. E perché non in Italiano? Me lo chiedo anche io. Forse perché lo sento più libero, fuori da questi confini.