Ieri sul "Giornale" Claudio Borghi dava notizia che la Commissione per lo studio e l'elaborazione di proposte in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione sta pensando di riconoscere "un premio in denaro non inferiore al 15 per cento e non superiore al 30 per cento della somma recuperata dall'erario per chiunque segnalerà alla giustizia o alla Corte dei Conti condotte illecite che cagionano danno erariale o all'immagine della pubblica amministrazione". Al vaglio della commissione anti corruzione, dunque, ci sarebbe l'istituzione di un esercito di "spioni" a pagamento arruolati tra i semplici cittadini.Il vicedirettore del "Giornale", Nicola Porro, interviene sulla questione e dichiara: "La democrazia ha quello che un liberale pensa essere fondamentale, cioè la tutela dei diritti delle persone. E la delazione non è certo uno degli strumenti che viene usato dalla democrazia". Nicola Porro, pur sottolineando la necessità di risolvere il problema dell'evasione fiscale, punta l'attenzione sull'invalicabilità della tutela dei diritti di ogni singolo cittadino.C'è più di qualcuno però che non la pensa così. Lo dimostra il fermento che sta creando sul web la campagna di sensibilizzazione "No scontrino no party" lanciata dal blog Puntarella Rossa, alla quale hanno aderito anche i blog del Fatto Quotidiano e di Repubblica. I sostenitori di questo progetto dichiarano: "Noi sapevamo che avremmo sollevato un polverone. Perché il tema è di quelli delicati. Che lo stile italico mellifluo e ipocrita preferisce relegare nel laissez-faire dell'illegalità quotidiana, dello scambio di favori. Tu mi fai uno sconto, io non ti faccio la ricevuta. Gli spettacolari blitz della Finanza ci hanno dato una scossa. E una scossa etica può e deve arrivare anche dalla rete". Sottolineano che mentre per molti la parola "delazione fiscale" - la stessa utilizzata appunto da Nicola Porro - è una parola con un suono sinistro, per loro non è così, ma comnuqe ne preferisocno un'altra: boicottaggio fiscale.
DELAZIONE O BOICOTTAGGIO FISCALE PER COMBATTERE L'EVASIONE?
Ieri sul "Giornale" Claudio Borghi dava notizia che la Commissione per lo studio e l'elaborazione di proposte in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione sta pensando di riconoscere "un premio in denaro non inferiore al 15 per cento e non superiore al 30 per cento della somma recuperata dall'erario per chiunque segnalerà alla giustizia o alla Corte dei Conti condotte illecite che cagionano danno erariale o all'immagine della pubblica amministrazione". Al vaglio della commissione anti corruzione, dunque, ci sarebbe l'istituzione di un esercito di "spioni" a pagamento arruolati tra i semplici cittadini.Il vicedirettore del "Giornale", Nicola Porro, interviene sulla questione e dichiara: "La democrazia ha quello che un liberale pensa essere fondamentale, cioè la tutela dei diritti delle persone. E la delazione non è certo uno degli strumenti che viene usato dalla democrazia". Nicola Porro, pur sottolineando la necessità di risolvere il problema dell'evasione fiscale, punta l'attenzione sull'invalicabilità della tutela dei diritti di ogni singolo cittadino.C'è più di qualcuno però che non la pensa così. Lo dimostra il fermento che sta creando sul web la campagna di sensibilizzazione "No scontrino no party" lanciata dal blog Puntarella Rossa, alla quale hanno aderito anche i blog del Fatto Quotidiano e di Repubblica. I sostenitori di questo progetto dichiarano: "Noi sapevamo che avremmo sollevato un polverone. Perché il tema è di quelli delicati. Che lo stile italico mellifluo e ipocrita preferisce relegare nel laissez-faire dell'illegalità quotidiana, dello scambio di favori. Tu mi fai uno sconto, io non ti faccio la ricevuta. Gli spettacolari blitz della Finanza ci hanno dato una scossa. E una scossa etica può e deve arrivare anche dalla rete". Sottolineano che mentre per molti la parola "delazione fiscale" - la stessa utilizzata appunto da Nicola Porro - è una parola con un suono sinistro, per loro non è così, ma comnuqe ne preferisocno un'altra: boicottaggio fiscale.