Il Blog del Mar

LICENZIAMENTI DI MASSA? NO, FAI RILEVARE IL COSTO A TERZI TANTO SE VA MALE PAGA LO STATO


Di Chiara ManfrediniLeggendo un settimanale sono incappata in questa storia. Migliaia di informatori scientifici scaricati dalle multinazionali del farmaco e riassorbiti da aziende destinate a fallire. Sembra si tratti di un copione noto e oggi  un’inchiesta sembra aver messo un freno a questa pratica. La strategia è molto semplice e gli attori coinvolti molto importanti: Big Pharma, Roche, Wyeth, Pfizer. Tutto ha inizio nel 2006 quando le più grandi multinazionali del settore farmaceutico devono fare dei tagli al personale, in modo particolare gli informatori scientifici, in quanto il cambiamento del mercato ha spostato il target commerciale sugli ospedali, con la crescente domanda di farmaci antivirali e salvavita, a scapito della medicina generale. Il costo rappresentato dall’elevato numero di informatori non è più sostenibile da parte delle aziende, ma allo stesso tempo non conviene perseguire la strada dei licenziamenti di massa: troppo rumore che potrebbe danneggiare il marchio e l'immagine. E allora che fare? Semplice. Scaricare questo costo su altre aziende disposte a rilevare i lavoratori, assicurando ai sindacati un passaggio indolore ed uscendone puliti senza contenziosi. Va da sè, che se questi lavoratori saranno talmente “sfortunati” da incappare in una crisi della nuova azienda poco male,  tanto ci pensa lo Stato a pagare la cassa integrazione. Nel caso di Big Pharma e di altri competitor del settore la giustizia sta facendo il suo corso. L’ultimo atto sono due sentenze del giudice del lavoro di Latina che ha accolto le richieste di risarcimento avanzate ad un’azienda farmaceutica da due informatori ceduti. Anche sul fronte penale la vicenda sta andando avanti attraverso le indagini dei pm Luigi Orsi e Giovanni Ruta impegnati nell’accertamento di eventuali responsabilità delle multinazionali in questo scaricabarile.