Il Blog del Mar

SICUREZZA, SEGRETEZZA, PRIVACY


 Di Chiara ManfrediniIntercettazioni di massa e lotta al terrorismo vs diritto all'anonimato e neutralita' della rete. E' una questione seria dai risvolti complessi. A Dubai si e' concluso ieri il raduno internazionale delle societa' leader nella sorveglianza elettronica: l'Iss World Mea. Un appuntamento al quale hanno partecipato operatori e funzionari di intelligence che si occupano di intercettazioni legali, indagini elettroniche e raccolta di informazioni in rete. Tra gli sponsor anche alcune aziende italiane, Ips del gruppo Resi di Aprilia e Rcs lawful interception solution. Gli interessi di queste compagnie convergono nella produzione di tecnologie finalizzate alle intercettazioni,  localizzazione e monitoraggio di cellulari e socialnetwork allo scopo di reperire informazioni, armi potentissime dal triplice risvolto: contenimento di attivita' criminali e terroristiche, potenziali strumenti di ricatto e privazione delle liberta' personali da parte di regimi o dittature (come ci ha insegnato la primavera araba). C'e' chi parla di pericolo causato da una lacuna da colmare riguardo all'esportazione di materiale di questo tipo. E direi che non si tratta di un problema da sottovalutare se consideriamo la pericolosità di un mercato nero di questo tipo di tecnologie e la facilita' con cui puo' svilupparsi. Immaginatevi gli effetti di uno smercio sotto banco di questi software con i quali si possono combattere guerre segrete molto più pericolose perché silenziose e sconosciute. Ed e' in gioco molto di più che un brevetto, sono in gioco liberta', democrazia, equilibri di potere, le sorti degli Stati. La battaglia di "Anonymous" va proprio in questa direzione, difendere l'anonimato della rete e la sua neutralita' contro i regimi dittatoriali e i colossi del web a caccia di dati personali. Uno dei suoi piu' attivi sostenitori e' Jacob Appelbaum inventore di Tor Project, un software che permette la navigazione anonima su Internet e che dall'Iran fino alla Siria e alla Cina tiene seminari per insegnarne l'uso agli attivisti politici. La navigazione in rete e' uno spazio facilmente penetrabile da coloro che hanno i mezzi per accedere ai nostri dati personali attraverso i quali studiare le nostri abitudini di consumo e di fruizione. Lo dimostra Google che nei giorni scorsi ci ha informato con un email che il nuovo piano dell’azienda consiste nell’unificare in una sola normativa tutti i dati personali provenienti dai propri servizi, nell'ottica di una tracciabilita' a 360 gradi degli utenti. Stesso discorso per il cosiddetto servizio di "condivisione senza attrito", ossia la possibilita' di mostrare sulla bacheca di Facebook tutte le attivita' degli utenti registrate al di fuori del socialnetwork. E proprio Facebook domani attivera' un servizio per garantire le identita' reali degli utenti che permettera' di verificare gli account e poi scegliere un nickname al posto del proprio nome. Anche in questo caso l'obiettivo e' quello di una maggiore precisione nell'identificazione dei profili degli utenti. I mediattivisti, come gli aderenti ad "Anonymous", sono persuasi che le persone che fanno un uso criminale della rete abbiano i mezzi economici e cognitivi per sfuggire ai controlli, mentre i “buoni" non hanno alternative. E in questa paranoia da Grande Fratello oggi il Corriere della Sera da' notizia di un nuovo servizio web, OneShar, in grado di inviare comunicazioni che si cancellano dopo la prima (e unica) visualizzazione. L'ideale per le notizie segrete e per evitare di lasciare tracce su server e hard disk. L'unico rischio è l’errore umano.