Il Blog del Mar

LE MISSIONI ARMATE DI PACE


 Di Chiara ManfrediniAltro che soldi sprecati! I 15 miliardi di euro destinati agli ormai famosissimi "supercaccia F35" sono una necessità perché alla faccia di chi credeva alla favola delle missioni di pace noi la guerra la facciamo eccome e non vorremmo mica parteciparvi sguarniti di armi e velivoli? Chiaro no? A tranciare il velo di ipocrisie sulle nostre missioni (armate) di pace è il generale Giuseppe Bernardis, comandante dell’Aeronautica militare che dalle pagine de “L’Espresso” sgomitola la questione con una tale logicità da farci sentire tutti un po’ stupidi. Spiacenti ma quali missioni di pace? E per chi nutrisse ancora qualche dubbio un dato su tutti: 710 le bombe e i missili che gli aerei italiani hanno sganciato in Libia con il 96 per cento di successo.Non dimentico le decisioni del Parlamento e dell’ex ministro della Difesa, La Russa, sul nostro intervento in Afghanistan: la possibilità per le nostre truppe di essere sostenute dai bombardamenti degli americani, olandesi e francesi ma il divieto, anche soltanto di carico, delle bombe per gli aerei italiani. E a questo punto se si tratta di una questione etica mi domando che differenza c’è tra un morto afghano e uno libico. Il problema non e' la risposta a questa domanda, ma il fatto che non potremmo neanche porcela fintanto che i nostri politici riterranno di voler sacrificare sull’altare del consenso anche un argomento come la guerra. Qui non è in gioco la tutela di operazioni di salvaguardia per la sicurezza dello Stato, la mancata comunicazione delle operazioni militari che riguardano il nostro Paese è stata una precisa scelta politica di un ex classe dirigente che da vent’anni a questa parte ha deciso di sottrarre al pubblico dibattito una parte di un tema di fondamentale rilevanza per il Paese.E’ notizia di questi giorni che il governo Monti ha deciso che gli Amx schierati in Afghanistan con compiti di ricognizione potranno utilizzare anche missili e bombe. Una decisione che ribalta quella del precedente governo e che arriva dopo un’operazione - quella libica - di cui si è omesso di parlare.Non si tratta soltanto di una questione etica sull’essere favorevoli o contrari alla guerra, ci sono in ballo altri valori che dovremmo pretendere fossero riconosciuti, come la trasparenza e la coerenza di uno Stato e della sua classe politica. Troppo facile sciacquarsi la bocca con la pace mentre si fa la guerra e intanto portarsi a casa i voti del popolo pacifista. E chissà come mai proprio adesso il comandante in forze dell'Aeronautica ha deciso di offrire alla pubblica platea la sua confessione?  Non abbiamo di che temere, sembra che con gli F-35 abbiamo addirittura risparmiato perché gli Eurofighter l’avremmo pagati il doppio ad esemplare e se non li avessimo acquistati i soldati italiani sarebbero costretti a volare su Tornando vecchi di 45 anni. Ma allora quale dibattito pubblico sul programma militare? Era tutto deciso. Prima che noi ci scandalizzassimo sull’entità della spesa gli F35 erano già in casa. O quasi.