Il Blog del Mar

GIÙ DAL PALCO


Di Chiara ManfrediniIeri sera Tiziano Ferro dal palco della trasmissione di Panariello davanti ad un pubblico di oltre 6 milioni di spettatori ha ricordato Laura Pausini rinnovandole solidarieta' e vicinanza per il momento tragico che sta vivendo. Qualche ora prima il Tg 5 mandava in onda un'intervista agghiacciante all'amministratore delegato di un'azienda di produzione e organizzazione eventi che, come stesse parlando di bulloni e aste di ferro, spiegava che tutti i giorni durante il montaggio e smontaggio delle strutture si fanno male delle persone poiche' a causa dei tempi stretti viene impiegato personale non specializzato senza adeguate misure di sicurezza. Queste due dichiarazioni ci dicono tanto sulle morte di Andrea e su quella di Francesco, avvenuta poco piu' di un mese fa. Ci spiegano come sono morti e come ne moriranno altri se non invertiremo la rotta. Perche' Andrea e Francesco contano poco e niente, perche' i riflettori dello showbiz anche in un momento così drammatico sono puntati su di lei, Laura Pausini, per cercare di capire come sta, cosa dirà e se riuscirà a riprendersi da "una simile sofferenza". La notizia non e' che un giovane e' morto schiacciato da un palco, la notizia e' che un giovane e' morto schiacciato dal palco della star italiana del pop. E questo ci rivela come questa morte non sarebbe stata mai raccontata se a farle da cornice non ci fosse stata lei. Dal primo gennaio ad oggi 6 marzo sono morti 82 lavoratori sui luoghi di lavoro. Nel 2011 il numero delle morti e' aumentato dell'11,6% rispetto al 2010. La differenza e' che di tutti questi nessuno ha parlato, mentre di Andrea se ne parlera' almeno fino al giorno del suo funerale per ricordare, ovviamente, che la cantante era in prima fila piegata dal dolore. In questi giorni i coinvolti, staff della Pausini in primis, si affrettano a sottolineare che Andrea era un tecnico specializzato, un rigger, per scansare le nubi e le ombre su possibili responsabilita' - lo sottolinea anche lei nella home del suo sito -. Andrea sara' stato anche un tecnico ma e' morto lo stesso come tanti che lo erano e come Francesco, appena un mese fa, che non lo era e dobbiamo chiederci perché. Tutti siamo a conoscenza delle reali condizioni di lavoro dei montatori di palchi, molti di noi conoscono o hanno conosciuto ragazzi che per guadagnarsi qualche soldino hanno fatto questo lavoro. Purtroppo anche i miei esempi di riferimento confermano la regola: a volte laureandi a volte no, pagati in media sei/sette euro l'ora per 10 e anche 14 ore di lavoro consecutive, senza assicurazioni, senza sicurezza e spesso  consumatori di droghe sul posto di lavoro. Anche l'intervista al Tg di uno dei tanti amministratori delegati di queste societa' di eventi rafforza purtroppo la consuetudine di una pratica che oramai sembra diventata necessaria: pur di risparmiare si può anche morire. Si può morire perché i prezzi che le produzioni impongono sono troppo bassi per coprire costi di lavoro che dovrebbero comprendere formazione e misure di sicurezza, tra l'altro obbligatorie per legge. Questo livellamento verso il basso dei prezzi e' una logica suicida per il mercato dei servizi in quanto incoraggia aziende e cooperative senza professionalizzazione e fuori legge - che pur di accapararsi i lavori ricorrono anche al lavoro nero per risparmiare sui costi - sbarrando la concorrenza a quei operatori capaci di fornire un prodotto di qualità ad un prezzo oggi considerato "fuori mercato". Quella di Laura Pausini e' una produzione tutta italiana "Inedito World Tour" e' prodotto per la prima volta da Silvia e Laura Pausini per "GenteMusic": 800 kw di luci, 42 t il peso complessivo distribuito su 150 punti di sospensione, 200 m di schermi led, 1500 kw di generatori, 250 fari computerizzati, 130 motori, 2 ascensori, 1 sistema computerizzato di sollevamento e spostamento persona, 100 persone in tour fra artisti e tecnici, 150 persone locali per montaggio, 800 pasti al giorno, 1.000 metri quadri di aree backstage e camerini, 7 Tour bus, 20 automezzi, 16 bilici e "centinaia di disegni, milioni di parole, miliardi di note e incalcolabile professionalità"....leggo questo in rete e queste parole oggi suonano stonate come l'ipocrisia di un mondo che sopra il palco catalizza i migliori propositi mentre giù dal palco le luci dei riflettori per Andrea e Francesco si sono spente per sempre.