« CREDITO SENZA GARANZIE | LA TRATTIVA MAFIA-STATO ... » |
Di Chiara Manfredini Diciamoci la verità le maestrine non ci sono state mai simpatiche fin dai tempi della scuola, di “le so tutte io” sono pieni i nostri ricordi e soprattutto quelli dei bulletti d’istituto che facendo onor alla loro decantata e raffinata intelligenza compravano lezioni di scienze e matematica al prezzo di sbrigativi complimenti o apprezzamenti pretestuosi. L’eterna competizione tra compensazioni: chi crede di compensare l’intelligenza con la gonna e chi la gonna con l’intelligenza è ben rappresentata nell’intervista che la Costamagna, pupilla di Santoro, ha impacchettato per Lady Berlusconi Carfagna che inaspettatamente – ma forse non poi così tanto – gli ha stampato un sonoro 0 a 1. Visivamente tesa la Costamagna salita in cattedra per smascherare la profana spregiudicatezza della Carfagna ha giocato male tutte le sue carte. Troppo aggressiva, troppo nuda e troppo scontata al contrario di un’accollatissima, serafica e pungente Carfagna che non ha sbagliato un colpo. Le domande totalmente decontestualizzate e palesemente costruite per smaterializzare l’immagine personale dell’avversaria, ci hanno restituito l'arroganza di un attacco frontale che ha prodotto il solo effetto di farci solidarizzare da subito con la controparte. Il piglio aggressivo ci ha rivelato un insicurezza e la marcata nudità un goffo tentativo di recitare la versione intelligente della "gnocca", alla maniera “sono l’eccezione che conferma la regola”. Santoro vs Berlusconi, la dicotomia continua a riproporsi e mentre la Carfagna si rifugia tra le possenti braccia del marito senza disconoscere nulla, né la fedeltà al suo Papi né tantomeno al suo passato televisivo, la Costamagna rifiuta "padri e padrini" con quell’irriconoscente “Ero già una giornalista” e si dimentica di spiegarci secondo quale teoria lei dovrebbe essere brava e meritarselo mentre l’amica bella, scema e raccomandata. E’ quest’aria forzosamente intellettuale, moralista e perbenista che ci stanca di alcune donne della Tv, per niente ironiche e canzonatorie e talmente intrappolate nei cliché delle maestrine da non riuscire neppure più a farci ridere. Anche le meglio equipaggiate non la piantano con la storia delle gnocche senza cervello, vedi Vanessa Incontrada che da qualche anno "divide et impera" sulla questione e dopo aver accusato lo staff di Zelig di averla discriminata durante la maternita' e i media di non avergli perdonato qualche chilo in piu' oggi torna di nuovo sull'argomento in un'intervista al settimanale "A", in cui si scaglia contro l'immagine della donna in televisione (nessuno ti si e' filato cosi' tanto da non poterti perdonare sti chili in più, che se poi sono proprio un problema basterebbe una dieta e di discriminazioni post parto non credo tu ne sia realmente informata!!). Ma non e' la sola perché anche un'inaspettata Michelle Hunzicker non manca di sottolineare su Twitter l'inutile partecipazione della modella Ivanka all'ultimo Festival di Sanremo, dimostrando di non aver imparato nulla dal suo padrino televisivo Antonio Ricci la cui potenza critica e' sempre dissacrante e mai qualunquista. A completare il quadro delle maestrine la Professoressa, Sabina Guzzanti, che in questi anni di assenza dagli schermi dopo essersi riempita la faccia di botox, dell'ossessione per Berlusconi e delle manie di persecuzione contro mamma Rai ha ben pensato di consolarsi facendo "lievitare" i suoi guadagni dal "fidatissimo Lande", che gli ha sottratto 150 mila euro. Nessun peccato, e' vero, a parte un po di ingordigia e furberia. Ma sembra che alla Sabina la lezione non sia servita se oggi a poche ore dal suo debutto televisivo con "Uno, Due, Tre Stella" su La 7, gia' mette le mani avanti per difendersi da un eventuale moria di ascolti dichiarando che l'auditel e' il simbolo del degrado del Paese. E se stasera sbanca con lo share chi glielo spiega che in questo caso il vero degrado sarebbe proprio lei? E che non dica anche stavolta: "Sono stata un imbecille". E intanto continuano a calare gli ascolti per la tv delle donne: che ci sia bisogno di un po' di simpatia in più e di un po' di presunzione in meno?
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