Il club dei lettori

FUORI GARA: L'errore di Cronos

L'errore di Cronos, di Barbara Risoli

VALUTAZIONE MEDIA ATTUALE: 9

SCHEDE PERVENUTE:

1) Paola De Pizzol - VOTO: 9 - S_L_A: Molto soddisfatto - Commento: Roma, anni ’80. Zaira d’Este si risveglia “nel silenzio di un tramonto accecante che caldo illuminava il mondo”. Si trova in una vallata che non riconosce, lambita dal mare. Dopo aver trascorso una notte all’aperto, incontra Ermes, messaggero degli Dei, che le comunica di trovarsi tra il popolo degli Achei, 1200 anni prima della nascita di Cristo. Vittima del “Fato”, verrà “imprigionata” nel sontuoso Palazzo del re Dunamis di Astos e con lui allaccerà un rapporto d’amore e d’odio che la condurrà a vivere mille peripezie ed avventure…fino al finale mozzafiato, che personalmente ho divorato in pochissime ore.
Barbara Risoli confeziona un fantasy originale, accattivante, molto lontano dai soliti canoni del genere, il tutto condito da una bellissima storia d’amore che riempie il cuore e l’animo del lettore. Il pubblico femminile apprezzerà indubbiamente la figura dell’affascinante re Dunamis, di cui io mi sono pazzamente innamorata… Ma apprezzerà anche la protagonista, una sedicenne dolce ma anche tenace e coraggiosa, quando la situazione lo richiede. Il libro è scritto con uno stile particolare, che cerca di avvicinare il linguaggio moderno a quello che “potrebbe” essere stato utilizzato nel periodo degli Achei. Ho apprezzato anche le descrizioni degli ambienti e dei personaggi, tutti ben caratterizzati. Attendo con ansia il seguito… rapita del tutto dalla bellezza di Dunamis di Astos. OTTIMO!

2) Monica Braghini - VOTO: 9 - S_L_A: Molto soddisfatto - Commento: Un fantasy insolito, che pare strano chiamare fantasy. Sì, perchè con questo termine generalmente indichiamo quei libri che parlano di maghi, streghe e luoghi che non ci appartengono, mondi immaginari che non hanno nulla da spartire con la nostra Terra.
Invece qui ho ritrovato luoghi precisi, nomi di Dei che accompagnano il nostro immaginario fin dall\'infanzia, atti di viltà e di coraggio degni dei racconti epici che nessuno di noi ha mai davvero dimenticato.
L\'autrice ha saputo miscelare vari filoni: fantasy-epico-sentimentale. Ne è uscito un racconto avvincente, che mi ha meravigliato ed emozionato, una storia da cui risulta chiara la conoscenza e la passione di questa scrittrice per il mondo Ellenico. La trama è ben delineata ed intrecciata, i paesaggi e i personaggi sono ottimamente descritti: l\'autrice ha dato ad ognuno un carattere preciso, dando al lettore la possibilità di avere il proprio “favorito”, anche se non si può che condividere la passione di Zaira per il tenebroso re Dunamis.
Ciò che mi ha colpito più di tutto è stata la sensazione di trovarmi di fronte a persone complesse, con comportamenti sfaccettati, non assoluti. Non abbiamo eroi irreprensibili, ma uomini e donne veri, che non sono mai assolutamente “buoni” o “cattivi”, ma sono, sempre, assolutamente umani: per questo non possiamo evitare di affezionarci a loro, e credo che questo sia l\'obbiettivo principale per uno scrittore.