Frammenti di...

Gaza rischiaLa guerra civile.


Tensione altissima nella Striscia di Gaza. Dopo la tragica strage di Gaza City, con la morte dei tre figli di Baha Balousheh, ufficiale dei servizi di sicurezza palestinesi fedele al presidente dell'Anp Abu Mazen, un commando ha ucciso Bassam al-Fara un comandante dell'ala militare di Hamas nonché giudice di un tribunale civile.Sono le fazioni armate di Hamas, partito ora al Governo, e di Fatah, partito di Arafat ora passato ad Abu Mazen che si contendono il predominio della zona e rivendicano la propria supremazia. Sfruttando le difficoltà in cui versa Fatah, un partito scosso sia dalla morte del suo leader storico Arafat, sia dagli scandali di corruzione emersi da alcuni anni (le alte cariche di Fatah avrebbero utilizzato fondi europei destinati al paese per i propri interessi personali), Hamas ha conquistato il popolo attribuendosi il merito di aver cacciato l'esercito israeliano da Gaza Strip. Hamas rivendica la paternità del ritiro israeliano dalla Striscia ottenuto grazie, secondo loro, alla lotta armata. Il partito che ora governa il paese ha raccolto i frutti delle sue campagne comunicative nelle elezioni di gennaio dove ha stravinto. I rapporti con Fatah non sono di certo migliorati, e tutto ciò a discapito dei civili che sono colpiti anche dal congelamento dei fondi internazionali di Europa ed Usa dopo la vittoria di Hamas. E mentre il premier Haniyeh e il Presidente Abu Mazen inutilmente tentano di accordarsi per formare un governo di unità nazionale che consentirebbe la riapertura della grande valvola di ossigeno economico proveniente dall'estero, i gruppi armati delle due fazioni continuano le loro azioni militari. Insomma la situazione è tesa al punto da sfiorare la guerra civile. Spesso ho puntato il dito contro la fercia di Israele, le esecuzioni mirate che spesso colpiscono civili inermi, ma questa volta è chiaro che a minare la sicurezza della popolazione palestinese e la sua sopravvivenza sono i loro governanti che dopo la morte del leader Arafat, si sono fronteggiati senza esclusione di colpi per conquistare il potere, perdendo di mira il vero obiettivo, la creazione di uno stato libero dall'occupazione israeliana ed indipendente, ma soprattutto hanno perso di vista i bisogni del loro popolo che vive in condizioni di indigenza totale.