Frammenti di...

Vicenza Censurata


I media, si sà, sono l'espressione dei poteri forti. Decidono l'agenda politica e non solo, dettano le regole su ciò di cui si deve parlare e ciò che va taciuto, seguendo la logica di quello che fa comodo a editori, politici, lobby (gruppi di pressione) e tutti coloro che in qualche modo fanno parte della famiglia di finanziatori e stakeholders vari dei mezzi di (dis)informazione italiani. Oggi a Vicenza inizia una tre giorni internazionale di manifestazioni ed eventi per dire no alla costruzione della base militare americana a Vicenza, promossa ormai anche dal Presidente della Repubblica Napolitano che ha rassicurato Bush sul sicuro proseguimento del progetto. Ma i media nazionali, tv e giornali in testa, sembrano non curarsi degli eventi di protesta vicentini, ed hanno cancellato la città dall'agenda mediatica. La strategia da seguire è duplice: O criminalizzare i manifestanti a priori, cioè gettando fango su di loro prima delle manifestazioni generando una vera e propria strategia della tensione con allarmi ingiustificati, evocando terrore morte e distruzione, terrorismo, eversione, oppure censurare le manifestazioni, quando esse, come avviene nella gran parte dei casi, avvengono pacificamente. E allora, visto che ormai i manifestanti di sinistra, centri sociali e no global in testa, non cadono più nella trappola della violenza, o degli slogan assurdi e infami, che erano costantemente utilizzati per discreditare i manifestanti, le Tv non ne parlano più, per non correre il rischio di parlarne in positivo e per non adare quindi contro ai loro finanziatori, spettatori interessati alla costruzione in quanto ne potrebbero trarre benefici economico-politici. I media, televisioni in testa, hanno il grande potere di dire o non dire le cose, di portare alcuni avvenimenti a conoscenza della popolazione o meno. Oggi e nei giorni a seguire, a meno che non succeda qualche incidente, la manifestazione di Vicenza in tv non ci sarà, o sarà trattata marginalemnte, verranno oscurate le motivazioni che spingono i vicentini ad opporsi alla base; i giornalisti saranno presenti solo per andare a scovare qualche isolato manifestante che potrebbe lanciare cori contro USA, Polizia e quant'altro, per costruire informazioni strumentali e dipingere il popolo "no Dal Molin" come un branco di terroristi e sovversivi.Sta quindi ai mezzi di informazione alternativi, blog, giornali minori, tv via cavo satellitari o web tv, letti e visti da una minoranza della popolazione interessata alle vicende politico-sociali, cercare di informare su quanto avviene, cercando di farlo nel migliore dei modi possibili. Io sto idealmente (non potrò fisicamente) con i manifestanti di Vicenza, perchè la mia cultura è quella pacifista che non concepisce le logiche del profitto fatto sulla pelle di uomini donne e bambini, colpevoli solo di non essere nati nei paesi occidentali. Si perchè la base di Vicenza servirebbe come punto strategico per far proseguire le guerre americane contro i "diversi" per importare "democrazia" esportando petrolio.I HAVE A DREAM...