Frammenti di...

Il Papa e i Metalmeccanici


L'Italia è scossa da due eventi: gli scioperi spontanei dei metalmeccanici e dal dibattito sull'opportunità della visita papalina alla Sapienza. La protesta per la visita del Papa alla Sapienza, che oggi ha fatto registrare l'occupazione del rettorato da parte degli studenti contrari alla visita, sta oscurando quello che è un REALE PROBLEMA di milioni di italiani, il contratto dei metalmeccanici appunto. Problema reale che necessita di soluzioni reali, quelle a cui la nostra classe politica è allergica da anni.Stipendi da fame, un contratto nazionale scaduto da più di sei mesi, e proposte che sembrano degli sberleffi ai lavoratori che, a fronte di un vertiginoso aumento del costo della vita, vedono proporsi un aumento di 120 euro per due anni a partire dal 1 gennaio 2008 più una tantum di 250 euro per i 6 mesi passati senza contratto (42 euro/mese) e 230 annui come elemento perequativo. Proposte insoddisfacenti che giocano con le vite di milioni di famiglie, soprattutto quelle monoreddito. E ai metalmeccanici non resta altro che lo sciopero, la protesta, per cercare di far valere le proprie ragioni. Blocchi sulle autostrade A14, nei pressi di Ancona, A8 fra Varese e Castronno, blocchi a Torino, sciopero spontaneo a Mirafiori, a Termini Imerese e in molte altre località della penisola. Scioperi che sono passati in secondo piano, come sono sempre in secondo piano questi operai, proletari del 2000, che mandano avanti il motore d'Italia ma che sono costretti a vivere in secondo piano, oscurati da notizie in qualche modo frivole, come le proteste contro il Papa, oppure drammatiche, come le troppe notizie di cronaca nera presenti sui media italiani (vedi i casi di Cogne, Perugia, Garlasco &co).Operai che con il loro lavoro cercano di portare l'Italia in primo piano, meriterebbero un trattamento migliore, ed è uno scandalo che alla scadenza dei contratti nazionali, intere classi di lavoratori debbano giungere a scioperare per chiedere il rispetto di un loro diritto: un SALARIO DIGNITOSO.