Frammenti di...

Cuba, Kosovo, Pakistan:Stati in movimento.


Molti avvenimenti in campo internazionale si sono succeduti ieri e domenica.parto dal più recente: Fidel Castro ha lasciato la presidenza, non sarà più il leader maximo di Cuba. Tutti i poteri sono stati trasferiti al fratello Raúl, questa volta definitivamente, a differenza di quanto aveva dichiarato Castro il primo agosto del 2006 quando aveva ceduto temporaneamente la guida del governo sempre al fratello per gravi motivi di salute. Gli avversari politici, americani ma anche cubani anticastristi, erano scesi in piazza a festeggiare quella che ritenevano l'imminente morte del leader rivoluzionario, ma saranno sicuramente delusi dalla sua tenacia, e dal suo stato fisico che, pur minato, non lo ha ancora abbandonato.La decisione, portata a conoscenza del pubblico italiano solo questa mattina, era già presa da tempo, e ieri pomeriggio è stata ufficializzata con un messaggio che Fidel castro ha scritto ai Cubani per mezzo dell'organo ufficiale del Partito Comunista Cubano, Diario Granma.Una svolta epocale? Un'opportunità per la fine del regime cubano? Ancora non si può dire.Una notizia lieta arriva dal Pakistan:  Pervez Musharraf ha perso le elezioni politiche pakistane. Il Partito del popolo pachistano (Ppp), del quale era leader la Benazir Bhutto, assassinata a dicembre, è in testa nel conteggio dei seggi conquistati in un Parlamento. Musharraf era al potere dal 12 ottobre 1999 in seguito ad un colpo di stato con cui sottrasse il comando del paese Nawaz Sharif, oggi a capo del secondo partito pakistano. Una vettoria (ancora da confermare visti i dati parziali dello scrutinio), quella del Ppp, che fa onore a Benazir Bhutto, e che decreta la fine dell'era Musharraf (finalmente!)Domenica il Kosovo ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza dalla Serbia. Un fatto che ha spaccato l'Unione Europea, con alcuni paesi favorevoli e che appoggiano la deciosione del Kosovo (Italia in primis) e con la benedizione di Bush, che da sola fa capire quanto la situazione sia fosca. Una dichiarazione di indipendenza in stretta contraddizione rispetto alla risoluzione 1244 dell'ONU, e con la contrarietà di molti stati della Ue, nonchè della Russia. Il problema più grave che l'indipendenza unilaterale può causare, è quello di uno scontro fra le etnie albanese (numericamente predominante in Kosovo) e quella serba. Il 16 febbraio 2008 l'Unione Europea ha approvato l'invio di una missione civile internazionale in Kosovo (chiamata "Eulex"), in sostituzione della missione NATO, per accompagnare il Paese in questo periodo di transizione. La missione comprenderà 2000 uomini di cui 200 italiani, da un punto di vista formale, è priva di un mandato diretto da parte dell'ONU, quindi è quantomeno di dubbia legalità.Tali argomenti andrebbero approfonditi, sviscerati, analizzati, ma non credo sia questa l'arena adatta per fare questo. In ogni caso sono attento agli sviluppi che queste vicende avranno.