Ora sono cazzi. Air France ha lasciato il tavolo delle trattative per l'acquisto di Alitalia, rifiutando le
proposte dei sindacati. Il presidente di Alitalia
Maurizio Prato si è dimesso, lanciando accuse a destra e a manca.E ora lo spettro, per i dipendenti Alitalia, è quello del fallimento. Titolo sospeso in borsa, caos totale, e voglio proprio vedere adesso dov'è la cordata di BerluscXXX. Non c'è proprio nulla da ridere, per racimolare voti ha illuso i lavoratori, di Alitalia e di Malpensa, ma ancor di più ha contribuito alla fluttuazione del titolo in borsa, con un danno economico inestimabile. Alla fine forse Air France-Klm si prenderà Alitalia per un prezzo irrisorio. E non si dica che la colpa del fallimento è attribuibile a Prodi. Solo uno stupido affermerebbe che le colpe sono solo dell'ultimo governo, mentre la crisi della Compagnia di bandiera è annosa, e anche i goevrni precedenti, di entrambi gli schiaramenti, non hanno saputo fare nulla. Un'incapacità tutta italiana, un disastro per l'economia del nostro paese, all'indomani del successo per l'assegnazione a Milano dell'Expo 2015. E come porteremo milioni di visitatori a Milano? Probabilmente non con la compagnia di bandiera che, salvo esorcismo (come dice Prato) non ce la farà.Naturalmente spero che queste mie parole siano sconfesate e che si riuscirà a sanare la crisi, ma questa è una speranza ed è evidente che è l'ultima a morire. Si vergognino coloro che hanno giocato con Alitalia, si vergognino i politici responsabili della vita di migliaia di lavoratori, che oggi si trovano di fronte al baratro. Si vergognino maggioranza e opposizione degli ultimi governi, tutti incapaci di salvare un patrimonio nazionale quale è la compagnia di bandiera. Hanno solo pensato ad assegnare le più alte cariche a manager incompetenti, pagandoli più che profumatamente, prendendo le classiche mazzette (tangentopoli non è mai morta).La cordata la dovrebbero mettere i lavoratori di Alitalia al collo non solo del Berlusca, che Dio (o chi per lui) ci salvi dal vederlo a Palazzo Chigi, ma di tutti coloro che hanno distrutto l'azienda.