Frammenti di...

La livella.


Ieri abbiamo avuto la tragica conferma di quanto sia assurda ed insensata la guerra tra poveri, fomentata da un istinto di sopravvivenza cavalcato dalla Lega e preso per buono da tanti operai e elettori comuni del Nord. Al Nord c'è la più alta concentrazione di lavoratori stranieri, le fabbriche dei "padroni" vanno avanti anche grazie alla manodopera extracomunitaria. Nel nord-est questa tendenza si accentua, eppure si accentua anche la cesura netta fra italiani e stranieri.Ieri due operai, uno bianco, l'altro nero (o negro, se preferite...), sono morti a Cornate D'Adda, vicino Milano, in una fabbrica di materiale plastico dove un macchinario che produce palline di plastica per imballaggi è esploso scagliando pezzi di ferro, bulloni e viti che hanno dilaniato i corpi di Raimondo Casati (47 anni, italiano originario di un paese vicino alla fabbrica, Oreno) e Mouss Compaure (proveniente dal Burkina Faso, sposato e padre di un bambino di 2 anni). Ferito, ma non gravemente, anche il figlio del titolare dell'azienda. Titolare che, appresa la notizia, ha avuto un malore ed è stato ricoverato in ospedale. La morte congiunta di Raimondo e Mouss, dovrebbe far riflettere tutti, partiti di destra e di sinistra, nordisti e sudisti, cittadini comuni e benestanti. L'operaio, bianco, nero, giallo, è sempre operaio, lavora dalle 8 alle 12 ore al giorno per portare a casa un tozzo di pane, sfamare mogli e figli, si spezza la schiena, mette a riscio la propria vita. Le macchine che si inceppano ed uccidono non fanno distinzioni di colore o di "razza", uccidono inesorabilmente. Siamo tristemente TUTTI uguali, amici miei. Uniti dalla sorte, dal lavoro, dal pericolo, divisi nella vita ma uniti nella morte. "'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella".