Frammenti di...

La morte del Pd


Roma è stata governata dal 1993 ad oggi da Cicciobello Rutelli e da Topogigio Veltroni. Dal 1943 non c'era traccia, in Campidoglio, di sindaci legati ai partiti eredi politici del Partito Nazionale Fascista, che aveva governato la capitale durante il ventennio fino all'agosto 1943. Così il camerata Gianni Alemanno raccoglie il testimone del camerata Giangiacomo Borghese ultimo governatore di Roma del PNF.La vittoria di Alemanno è stata salutata dai suoi sostenitori con saluti romani e ampio sfoggio di simboli fascisti come i vessilli raffiguranti quella coroce celtica che il neo sindaco porta al collo. Il Pd ha fallito su tutta la linea, Veltroni e tutta la dirigenza hanno subito sconfitte su sconfitte. Un manifesto sfoggiato dai fans festanti di Alemanno sintetizza chiaramente i "meriti" di Veltroni:
Ironia a parte, il dato di Roma è sintomatico della bocciatura degli elettori per Rutelli, già sindaco per due volte e inviso ai più. Gli elettori di Centro sinistra e di sinistra hanno votato, nella capitale per Zingaretti, eleggendolo presidente della Provincia di Roma, ma non hanno dato il loro consenso a Cicciobello. Veltroni è stato bruciato, molti (fra cui io) lo volevano al posto di Prodi due anni fa alla guida dell'Unione, ma la ragion politica ha prevalso. Poi la sete di potere di Veltroni e del suo staff gli ha fatto prendere l'assurda decisione di lasciare Roma per lottare contro lo schiacciasassi Pdl, nel momento di minor popolarità del Governo Prodi. Creato il Pd, caduto conseguentemente il governo, perse le elezioni politiche con uno scarto mai così ampio, cancellata dal parlamento la sinistra (questo l'unico obiettivo raggiunto dal Pd...), persa Roma, persa la faccia, persa la fiducia degli elettori, non ci raccontino di essere soddisfatti per la percentuale raggiunta dal Pd alle politiche, frutto dell'odioso voto utile antiberlusconiano...Quando si perde così e così tante battaglie, si dovrebbe avere il coraggio di andarsene. Ma hanno la faccia come il culo e sapete quale è la mia previsione? Un ritorno di fiamma di D'Alema che ha atteso sornione le fragorose sconfitte dei suoi "compagni" (si fa per dire) di partito. VERGOGNATEVE!