Frammenti di...

Italiani, popolo di...ignoranti.


Siamo il fanalino di coda in quanto a istruzione della popolazione europea insieme a Spagna, Portogallo e Malta. E' quanto emerge dalla prima edizione del rapporto "Cento statistiche per il Paese" dell'Istat. Nel 2007 infatti il 48,2% della popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni aveva conseguito come titolo di studio più elevato solo la licenza di scuola media inferiore. Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia sono le regioni meno "istruite" ma non c'è solo il Nord ad abbassare la media italiana. Al Nord, infatti, le situazioni in cui si rilevano le quote più elevate degli adulti che hanno conseguito solo la licenza media inferiore sono quella della provincia autonoma di Bolzano (52,6%) e della Valle d'Aosta (52,3%). In quanto alla spesa statale per l'istruzione questa è fra le più basse d'Europa: nel 2005, rileva l'istat, l'incidenza di questa voce sul Pil era pari al 4,4%, ampiamente al di sotto della media dell'Ue27 che era del 5,1% nel 2004. E' bassa anche la spesa individuale degli italiani per la cultura: nel 2005, in media, è stato investito il 6,9% della spesa complessiva per i consumi finali, il 2,1% in meno rispetto all'anno precedente. I consumi culturali degli italiani sono decisamente inferiori non solo alla media dei paesi dell'Ue15 (il 9,6%), ma anche alle spese dei paesi di più recente adesione (9,5% per l'Ue27): nell'Unione Europea l'Italia si piazza al ventiduesimo posto. Da popolo di santi, navigatori e poeti siamo passati a popolo di ignoranti. Non ci si deve meravigliare, quindi, se ancora crediamo alle promesse elettorali dei vari schieramenti, se siamo soggiogati dai politici, dai confindustriali e dai sindacalisti che ci hanno ridotto a mere pedine nelle loro mani. Non abbiamo più il diritto di scegliere i candidati da mandare in parlamento, il lavoro si precarizza sempre di più, (per esempio una vergogna è che le ragazze con contratto a progetto, qualora rimanessero incinte, possono essere licenziate seduta stante), i sindacati hanno oggi approvato il tasto sulla riforma della contrattazione che nazionale diventerà regionale spaccando un sistema in cui ci saranno lavoratori di serei A, B, C ...E in tutto ciò noi restiamo inermi, non facciamo nulla, non ci indignamo. Tanto a settembre parte la prossima edizione del grande fratello, di affari tuoi con i pacchi da sogno, di Lost, Maria de Filippi e i suoi "Amici".Un popolo che non è in grado di reagire a queste continue vessazioni, inebetito dalle luci accecanti del benessere effimero che questa società ci propina.Sarebbe ora di svegliarsi, ma quando si ha tutto, quando non ci si deve spendere per un tozzo di pane, quando "tanto paga papà", si preferisce rimanere in questo stato di calma apparente...