Frammenti di...

In seimila contro l'omertà.


Un corteo imponente, come mai lo era stato prima d'ora. Un corteo di seimila persone venute da tutta Italia e da tutta la Sicilia per ricorader un ragazzo ammazzato dalla mafia. Da Terrasini, dove c'era la sede di Radio Aut, radio libera fondata da Peppino dalla quale lanciava sferzanti attacchi alle connivenze fra mafia e politica, che gli sono costate la vita, il corteo è giunto a Cinisi, di fronte alla casa natale di Peppino, oggi trasformata dal fratello di Peppino, Giovanni, nella "Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato", intitolata anche alla madre che fino alla morte nel 2004 si è battuta per ottenere verità e giustizia. Casa che si trova a "cento passi" dall'abitazione di quel Tano Badalamenti (Tano Seduto, come lo chiamava Peppino) condannato solo nel 2002 per essere il mandante dell'assassinio. Nel corteo, che all'ingresso a Cinisi ha intonato "Bella ciao", tante bandiere rosse. Ma lungo la strada dei "cento passi" la maggior parte delle finestre sono rimaste ancora una volta chiuse e pochissime persone si sono affacciate.L'omertà è la pratica più diffusa; la mafia può tappare ancora molte bocche ma non potrà mai arrestare, nemmeno con gli omicidi, la voglia di quelle persone che oggi erano a Cinisi e di tutti coloro che, pur non presenti, appoggiano con convinzione la lotta alla mafia."La mafia è una montagna di merda"Giuseppe Impastato