Frammenti di...

INGRID E' LIBERA!


«Ringrazio innanzitutto Dio e la Vergine e tutti coloro che hanno avuto compassione e pietà di noi ostaggi. Ho tanto immaginato quando avrei potuto riabbracciare mia madre. Potevamo soltanto sperare in voi, colombiani. Grazie a tutti voi che nel mondo ci avete accompagnati e che ci avete mantenuti vivi perché sei sempre vivo se il mondo non ti dimentica.«Grazie all'esercito, per questa operazione impeccabile, veramente perfetta. Oggi quando mi sono svegliata alle 4 del mattino ho preso il diario e mi sono raccomandat a Dio sperando che sarebbe arrivato presto questo giorno di liberazione. Quanto devo a tutti voi.... Presto riabbraccerò i miei figli. Stamattina alle 5 pensavo a mia madre.«Per sei anni ho sentito elicotteri che passavano sopra la giungla e mi si accelerava il battito cardiaco. Ogni volta ho pensato: questa volta ce la facciamo. Ma poi ci sono state sempre delusioni. «Abbiamo dovuto superare tanti momenti terribili. Ma quando sull'elicottero ho visto che il comandante che per tanto tempo ci ha costretto a subire molte umiliazioni era prigioniero, non ho provato gioia: ho provato pena per lui. «La pace si avrà solo con un impegno, che non ci siano mai più sequestrati. C'è c'è l'unione dei colombiani che ci permetterà di portare a casa tutti sani e salvi». INGRID BETANCOURT, 03/07/2008.