Frammenti di...

Chiusura.


Si è spenta la fiaccola olimpica cinese e si è accesa quella britannica. Queste sono state le olimpiadi dello sfarzo più estremo, con cerimonie di apertura e chiusura mai viste. Bellissime, per carità, ma oggi più che mai sembrano una maschera per celare le troppe incongruenze di un regime, quello cinese, che si nutre della censura e del controllo stretto ed asfissiante della persona per mandare avanti lo stato. Censura che ha portato a vietare parole come, Tibet, Diritti Umani. Parole che non dovevano essere pronunciate. Chi ha provato a protestare è stato arrestato, espulso, incriminato per aver dissentito con il regime. Le olimpiadi non dovevano essere assegnate alla Cina, ma, come sappiamo bene, ha vinto la sete di denaro e di potere di quanti investono miliardi di euro in questo stato, alla faccia di qualsiasi legge, idea, umanità: la Cina è una gallina dalle uova d'oro, prima di essere una dittatura, e quindi tutti sono pronti a prendere le uova, lasciando nella merda milioni di uomini, donne e bambini invisibili. Altro discorso quello altletico. Di certo le emozioni italiane non sono mancate, medaglie inattese ma anche, purtroppo, medaglie attese che non sono arrivate. Il bilancio è comunque positivo ma c'è la forte necessità, per l'Italia, di ricostruire il settore "atletica" che ci ha dato davvero poche gioie (sebbene meravigliose come la vittoria della 50km di marcia di Schwazer). Un messaggio molto importante quello di Clemente Russo, boxeur Argento, che ha dedicato così la sua medaglia: "Questa medaglia ha tre dediche: a me stesso, a tutti i ragazzi di Marcianise e non solo per i quali spero di essere un esempio. La malavita non e' solo nei paesi del casertano e spero che tutti i ragazzini che sono fuori dai bar e per le strade vadano in palestra a fare pugilato. La terza dedica e' per tutti coloro che soffrono qui in Cina, penso che comunque dopo le Olimpiadi le cose possano migliorare. Gia' Pechino mi sembra migliore".