Frammenti di...

I fatti di Saviano.


Ho letto Gomorra. Ho visto Gomorra sul grande schermo. Libro bello e cattivo, affascinante e iroso, duro. Le riduzioni cinematografiche non sono quasi mai all'altezza. Questa volta il film non è male. Denuncia di una società corrotta, gestita non dallo stato ma dalla camorra, di vite senza speranza nel futuro, della totale assenza di prospettive, sogni, vita migliore. E questa assenza di valori e prospettive, mista a omertà dominante, si può riscontrare anche nelle interviste fatte agli studenti di Casal di Principe, regno dei famigerati Casalesi (senza dimenticare tutte le altre cosche, perchè non esistono solo i Casalesi...), che dicono a Saviano di farsi i fatti propri, che lì la Camorra non dava fastidio a nessuno!COME? Si è così la mafia non esiste, la camorra non esiste, la ndrangheta non esiste, non esiste nulla per tanti cittadini che vivono in Sicilia, Campania, Calabria e nelle altre terre rette da organizzazioni criminali (anche Puglia, Sardegna...). E allora in Italia, Bel Paese, succede che uno scrittore, scomodo, debba vivere sotto scorta, prigioniero di se stesso, e dopo due anni di "reclusione", si stanchi e voglia andarsene a vivere altrove. Peccato che la camorra possa arrivare anche in qualsiasi Altrove del mondo.Saviano, giovane coraggioso, scrittore di successo, esempio vivente (speriamo ancora per molto...) di come in Italia ci siano tanti modi di intendere la giustizia, la verità, il senso della cosa pubblica. Saviano si è fatto i fatti suoi, quelli di ogni comune cittadino che ama il proprio paese e non vorrebbe vederlo in mano a criminali bastardi che per i propri interessi sono disposti a devastare territori, famiglie, tessuto sociale, vita di milioni di cittadini. Ma questo, in Italia, sembra essere un crimine...