Frammenti di...

Morti di LAVORO


184. E' questo il numero delle morti "bianche".Oggi a Roma e a Taranto altre due vittime dell'assurdità italiana; luoghi di lavoro insicuri, non a norma, non controllati. Uniti alla scarsa formazione e sensibilizzazione di operai, oberati da logiche produttivo-salariali che li portano a fare turni massacranti, a volte commettono errori mortali. Dopo 10-12 ore in fabbrica o in cantiere è umano essere stanchi, la soglia d'attenzione cade, inevitabilmente.Lo scorso anno, dopo la strage alla Thyssen Krupp di Torino, si fece un gran parlare delle morti "bianche". Quest'anno, però, i temi trattati dal Governo sono altri. C'è da scagliarsi contro l'immigrato di turno, c'è da finanziare le ronde (lasciando in braghe di tela polizia e carabinieri, per altro!), l'election day non s'ha da fare per far fallire i referendum, e i soldi dello stato, in tempi di vacche ormai non più magre ma moribonde, si vanno ad incagliare nell'iceberg securitario della destra italiana. Non si investe, quindi, in sicurezza sul lavoro, e gli operai, continuano a morire, sotto i colpi di un sistema capitalistico che sta tirando le cuoia, anch'esso stremato dalle sollecitazioni barbare di capitalisti in cerca di plus-profitto. Ma ha ancora un senso dire "BASTA MORTI SUL LAVORO"?