Frammenti di...

DDL INSICUREZZA


Di buono c'è la cancellazione dell'assurda norma che avrebbe obbligato i medici a denunciare i clandestini, qualora questi si fossero presentati in ospedale per curarsi. Una norma da barbari miopi, peraltro, che arebbe potuto produrre gravi conseguenze sanitarie sia per i migranti che per i cittadini italiani.Ma di buono c'è solo questo.Tornano le ronde e la permanenza lunga fono a 180 giorni all'interno dei CIE per i clandestini, due norme volute dalla Lega sotto ricatto di far cadere il Governo. E' evidente che il Governo è sotto lo scacco matto della Lega, formazione xenofoba che fa del populismo spicciolo ma che evidentemente (e preoccupatamente) fa presa sui cittadini non solo del nord.C'è poi l'introduzione del reato di clandestinità e una tassa di 200 euro da pagare da parte dell'immigrato che voglia avere un permesso di soggiorno e il divieto di iscrivere i figli all'anagrafe se la casa è sotto gli standard igienico-sanitari.Ma chi decide quali siano questi standard? E perchè per le eventuali colpe dei genitori dovrebbero pagare dei neonati innocenti???.E sulle tasse c'è davvero da ridere: gli immigrati non votano e sono puniti sia per essere immigrati sia per avere la necessità di un permesso di soggiorno. Ma poi gli immigrati le tasse le pagano come tutti i lavoratori, allora perchè una tassa così alta su un documento per loro vitale? E' come se ad un'italiano venissero chiesti 200 euro per la carta d'identità.Insomma più che un ddl sicurezza è un ddl insicurezza, basato sulla lotta finta all'immigrato, su pene severe.Lotta strumentale e contro i mulini a vento perchè da quando c'è il Governo Berlusconi, che aveva promesso meno sbarchi di clandestini con l'accordo siglato con Gheddafi, gli sbarchi sono aumentati vertiginosamente.Cosa penseranno gli elettori di lega e pdl? Niente, loro non sanno, non si informano, credono incondizionatamente ai loro folli leader, e continuano a scagliarsi contro i più deboli, gli immigrati, dimenticando la storia del popolo italiano, un popolo di migranti.