Renzo Ulivieri, allenatore del Bologna, inteviene sul dibattito sempre più infuocato "calcio e politica".Premetto che per me il calcio dovrebbe essere esente da strumentalizzazioni politiche, ma negli ultimi anni si è accentuata quella tendenza già presente in alcune città calcistiche negli anni 70-80 di far entrare la politica negli stadi. Vi sono curve "nere" come Lazio, Verona, Treviso, e ultimamente anche quella della Roma, e curve "rosse" come a Livorno, Terni, Bergamo. In queste ultime spesso vengono sbandierate le immahìgini del "Che", e vengono intonati canzono come "bella ciao" e "bandiera rossa".Le curve "nere" si distinguono per il razzismo che sfocia nei "buuu" rivolti ai giocatori di colore, e l'esposizioni di vessilli con celtiche e svastiche inneggianti al fascismo e al nazismo. Qesti gesti sono poi raccolti da qualche giocatore schierato politicamente che diviene l'idolo dei tifosi perchè accomunato a loro, non solo per la maglia indossata ma anche dalla fede politica.Di Canio e Lucarelli sono l'emblema delle due correnti di pensiero, ed hanno espresso le loro fedi politiche rispettivamente con il saluto romano e il pugno chiuso. Renzo Ulivieri ha voluto chiarire che il saluto romano e pugno chiuso non sono sullo stesso piano. "L'Italia ha una storia", dice Ulivieri, che negli anni '70 fu anche assessore del Pci a San Miniato (Pisa). "Il saluto nazista - spiega - e' la negazione dei valori per cui noi facciamo sport, e' il saluto dei campi di concentramento. L'altro e' il saluto dei lavoratori. I giornali, invece, hanno trattato i gesti di Di Canio in modo goliardico". In effetti ho notato che i giornalisti, hanno difeso Di Canio, soprattutto a "Controcampo" dove il laziale è ormai di casa, si sono spesi per minimizzare il gesto.Come ho detto all'inizio per me non vi dovrebbero essere manifestazioni politiche nel calcio e sono condannabili entrambi i gesti ma credo che Ulivieri abbia fatto una giusta analisi.P.S. Vorrei segnalare la curva del Parma che nella partita contro la Roma dal 4 febbraio, rispondendo alle polemiche scaturite dall'esposizione da parte degli ultras della roma, di bandiere nazifasciste e di striscioni inneggianti ai forni nella partita contro il Livorno del 30 gennaio 2006, hanno esposto 2 striscioni con i quali volevano esortare tutte le curve ad abbandonare la politica.FUORI LA POLITICA DAGLI STADI!!!
Ulivieri difende il pugno chiuso.
Renzo Ulivieri, allenatore del Bologna, inteviene sul dibattito sempre più infuocato "calcio e politica".Premetto che per me il calcio dovrebbe essere esente da strumentalizzazioni politiche, ma negli ultimi anni si è accentuata quella tendenza già presente in alcune città calcistiche negli anni 70-80 di far entrare la politica negli stadi. Vi sono curve "nere" come Lazio, Verona, Treviso, e ultimamente anche quella della Roma, e curve "rosse" come a Livorno, Terni, Bergamo. In queste ultime spesso vengono sbandierate le immahìgini del "Che", e vengono intonati canzono come "bella ciao" e "bandiera rossa".Le curve "nere" si distinguono per il razzismo che sfocia nei "buuu" rivolti ai giocatori di colore, e l'esposizioni di vessilli con celtiche e svastiche inneggianti al fascismo e al nazismo. Qesti gesti sono poi raccolti da qualche giocatore schierato politicamente che diviene l'idolo dei tifosi perchè accomunato a loro, non solo per la maglia indossata ma anche dalla fede politica.Di Canio e Lucarelli sono l'emblema delle due correnti di pensiero, ed hanno espresso le loro fedi politiche rispettivamente con il saluto romano e il pugno chiuso. Renzo Ulivieri ha voluto chiarire che il saluto romano e pugno chiuso non sono sullo stesso piano. "L'Italia ha una storia", dice Ulivieri, che negli anni '70 fu anche assessore del Pci a San Miniato (Pisa). "Il saluto nazista - spiega - e' la negazione dei valori per cui noi facciamo sport, e' il saluto dei campi di concentramento. L'altro e' il saluto dei lavoratori. I giornali, invece, hanno trattato i gesti di Di Canio in modo goliardico". In effetti ho notato che i giornalisti, hanno difeso Di Canio, soprattutto a "Controcampo" dove il laziale è ormai di casa, si sono spesi per minimizzare il gesto.Come ho detto all'inizio per me non vi dovrebbero essere manifestazioni politiche nel calcio e sono condannabili entrambi i gesti ma credo che Ulivieri abbia fatto una giusta analisi.P.S. Vorrei segnalare la curva del Parma che nella partita contro la Roma dal 4 febbraio, rispondendo alle polemiche scaturite dall'esposizione da parte degli ultras della roma, di bandiere nazifasciste e di striscioni inneggianti ai forni nella partita contro il Livorno del 30 gennaio 2006, hanno esposto 2 striscioni con i quali volevano esortare tutte le curve ad abbandonare la politica.FUORI LA POLITICA DAGLI STADI!!!