Frammenti di...

L'eccidio delle fosse Ardeatine.24.03.1944


Il 23 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap(gruppi d'azione patriottica) uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc.La fucilazione di civili innocenti fu ordinata personalmente da Hitler. dovevano essere uccisi dieci italiani per ogni soldato tedesco caduto. L'eccidio avvenne il giorno seguente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, già responsabile del rastrellamento del Ghetto ebraico nell'ottobre del 1943 e delle torture contro i partigiani detenuti nel carcere di via Tasso, coadiuvato dal capitano Priebke: 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso. Ma i prigionieri non erano abbastanza, ne mancavano cinquanta e questi furono scelti dal questore Caruso che non si oppose all'infame richiesta. Sono passati 62 anni ma il ricordo per quelle innocenti vittime rimane ancora vivo.