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Riflessioni e commento su " La sorella di Mozart" di Rita Charbonnier
Post n°13 pubblicato il 02 Agosto 2006 da donata24
Nell'anno che celebra il 250° anniversario della nascita del meraviglioso genio Wolfang Amadeus Mozart, Rita Charbonnier pubblica un libro dedicato alla figura di Maria Anna Walburga Ignatia Mozart , detta Nannerl, dal titolo " La sorella di Mozart". Gli appassionati di musica sanno che W. Mozart aveva una sorella musicista, virtuosa della tastiera, ma pochissimo si conosce di lei perchè ci sono pervenute soltanto le sue lettere. Nannerl da bambina si è esibita insieme al fratello presso le principali corti d'Europa, è stata una eccellente concertista , ma è stata anche una compositrice di musica vocale, e questo sono in pochi a saperlo. Il romanzo della Charbonnier , che è felice connubbio tra storia vera e finzione , ci presenta una donna del '700 con una personalità forte , tenace, determinata, cosi' vicina alle donne che in ogni epoca hanno lottato per l'affermazione della propria personalità e identità, e per la realizzazione e il riconoscimento dei propri bisogni e delle proprie aspirazioni. Il padre Lepold sacrifica il talento di Nannerl, impedendole in maniera coercitiva di comporre , la costringe a dare noiosissime lezioni di musica alle signorine della nobiltà salisburghese, mina volutamente il singolare e fortissimo rapporto tra i due fratelli. Nannerl pero' non vive all'ombra del fratello , compie delle scelte proprie e dopo un lungo periodo di contrasti e dissidi cade in depressione. Il vuoto, il nulla, il deserto dell'anima che si vive in una condizione depressiva, è il luogo non-luogo in cui tutto è possibile (proprio perchè vuoto) , ma è anche il momento del silenzio assoluto in cui si puo' attuare il pieno ascolto e quindi il ritrovamento del Sè. Nannerl riesce , malgrado tutto, a vivere una vita piena d'amore per l'adoratissimo fratello, per gli uomini della sua vita, per la musica che la sostiene, la accompagna, non trasforma in sentimenti negativi le sue frustrazioni per aver accettato l'esclusione forzata dal mondo della musica, un campo che non abbondonerà mai. Si deve alla dedizione e all'amore di Nannerl , dopo la morte del fratello, se l'intera produzione del genio musicale è potuta arrivare fino a noi nella sua interezza. Nel racconto ricorre un motto latino che i due fratelli Mozart ricordavano spesso l'un l'altra: "Hic habitat felicitas, nihil intret mali". (qui vive la felicità, e niente di male accadra'). Mariuccia C.
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