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Post N° 141

Post n°141 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da trisha.p

Incompresa solitudine
Sono solo.
Posizione fetale in attesa
.

T'invoco dolce sposa, candida incomprensione,
prova immacolata d'esistenza materiale;
muta compagna vieni
a smarrire l'ego mio più fragile

L'amniotico presente affoga
Tutto ciò che sono
mentre vivo d'echi e attesa
di un risveglio lusinghiero

Giungerà me stesso e la vita.
Al di là di ciò che sono
gli altri,
cannibali di me,
attendono carne e vagiti.

Ma non mi fermerò,
non più in questa vita.
Mai più mani tese,
pensieri al miele per chi tradisce:
soltanto il vuoto a chi mi lascia

Sorella incomprensione
Dolcemente culla i miei silenzi.
Muta compagna triste, dimmi:
anche se mi sforzo
chi se ne accorge?

Mentre dormo
sogno
di nascere.

Dimmi Bologna
Dimmi Bologna
Quanto costa un sogno?
Asfalto e pioggia
Lavano speranze
Scolorano
Trepidanti attese

Solo calcoli
Puri
Così freddi
Nel rammentare al cuore
Le leggi vitali
Dell'umana realtà

Solo il denaro
L'unica differenza
Tra rimpianti
E sogni rimandati?

In attesa
Di tempi migliori
Nuovamente scrivo.
E non demordo

I sogni prima o poi
Divengono realtà.

Scrivendo
Quando scrivi
Non hai difesa da te stesso.

Scrivendo
Riveli molto.

E' difficile comunicare
Ma il foglio bianco
Semplicemente tace:
sei solo con te stesso.

Non ha senso barare
O ingannarti.
Scrivere
è una forma di sincerità.

Il foglio bianco è lo specchio:
mentre scrivi sei nudo.
Non ha senso ingannare i lettori:
inevitabilmente
il primo lettore sei tu.

Scrivere è l'arte
Di parlare in silenzio.

Una forma sempre nuova
di profonda sincerità.

Meteore
Non tutto
Finisce in un istante

Dicono
Che l'esser visti
Da una di quelle creature,
Anche da una soltanto,
Significhi
Non svanire inutilmente;
incrociarne lo sguardo
per non bruciare invano.

La nostra presenza
Diverrà speranza
La chiave
Per una svolta tanto attesa.

Solcheremo
Il mare del destino
Lasciando
Una flebile scia
Una promessa annunciata
Nell'immensa tela
Del tessitore di sogni.

Dicono
Che non tutto
Finirà in un istante.

L'esser visti
Ricercati e attesi
Nella vastità del cielo
Darà un senso
Al nostro viaggio.
Sfuggiremo lo spegnimento
L'estinzione anonima
Nell'impatto
Con l'umana atmosfera
Sgretolandoci
Al contatto del reale.

La nostra vita
È un istante appena
Nel cielo notturno
Di un eterno San Lorenzo
Un labile
Solco luminoso
Destinato a non svanire.

Gli occhi di un bimbo
Ho visto la guerra
Con gli occhi del guerriero.

Ho visto la distruzione
e la morte
di molti attorno a me.

L'odore del sangue.

Il calore del fuoco.

Il boato dell'esplosione.

Quando mi hanno trovato
Ero come un bimbo impaurito
Prigioniero di un incubo
Che non stavo sognando.
Le mani alle orecchie,
Gli occhi colmi di lacrime;
rannicchiato a terra,
nascondendomi dal mondo,
ho cullato il mio cuore
pensando alla vita.

Mi hai chiamato
E ho urlato a squarcia gola
"Mamma, portami via!"

Non sono morto,
e non posso dimenticare
ma la cicatrice sul cuore
"per sempre"
mi sussurra
"hai veduto l'inferno."

LEONARDO  COLOMBI

 
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