Incompresa solitudine Sono solo. Posizione fetale in attesa.
T'invoco dolce sposa, candida incomprensione, prova immacolata d'esistenza materiale; muta compagna vieni a smarrire l'ego mio più fragile
L'amniotico presente affoga Tutto ciò che sono mentre vivo d'echi e attesa di un risveglio lusinghiero
Giungerà me stesso e la vita. Al di là di ciò che sono gli altri, cannibali di me, attendono carne e vagiti.
Ma non mi fermerò, non più in questa vita. Mai più mani tese, pensieri al miele per chi tradisce: soltanto il vuoto a chi mi lascia
Sorella incomprensione Dolcemente culla i miei silenzi. Muta compagna triste, dimmi: anche se mi sforzo chi se ne accorge?
Mentre dormo sogno di nascere. Dimmi Bologna Dimmi Bologna Quanto costa un sogno? Asfalto e pioggia Lavano speranze Scolorano Trepidanti attese
Solo calcoli Puri Così freddi Nel rammentare al cuore Le leggi vitali Dell'umana realtà
Solo il denaro L'unica differenza Tra rimpianti E sogni rimandati?
In attesa Di tempi migliori Nuovamente scrivo. E non demordo
I sogni prima o poi Divengono realtà. Scrivendo Quando scrivi Non hai difesa da te stesso.
Scrivendo Riveli molto.
E' difficile comunicare Ma il foglio bianco Semplicemente tace: sei solo con te stesso.
Non ha senso barare O ingannarti. Scrivere è una forma di sincerità.
Il foglio bianco è lo specchio: mentre scrivi sei nudo. Non ha senso ingannare i lettori: inevitabilmente il primo lettore sei tu.
Scrivere è l'arte Di parlare in silenzio.
Una forma sempre nuova di profonda sincerità. Meteore Non tutto Finisce in un istante
Dicono Che l'esser visti Da una di quelle creature, Anche da una soltanto, Significhi Non svanire inutilmente; incrociarne lo sguardo per non bruciare invano.
La nostra presenza Diverrà speranza La chiave Per una svolta tanto attesa.
Solcheremo Il mare del destino Lasciando Una flebile scia Una promessa annunciata Nell'immensa tela Del tessitore di sogni.
Dicono Che non tutto Finirà in un istante.
L'esser visti Ricercati e attesi Nella vastità del cielo Darà un senso Al nostro viaggio. Sfuggiremo lo spegnimento L'estinzione anonima Nell'impatto Con l'umana atmosfera Sgretolandoci Al contatto del reale.
La nostra vita È un istante appena Nel cielo notturno Di un eterno San Lorenzo Un labile Solco luminoso Destinato a non svanire. Gli occhi di un bimbo Ho visto la guerra Con gli occhi del guerriero.
Ho visto la distruzione e la morte di molti attorno a me.
L'odore del sangue.
Il calore del fuoco.
Il boato dell'esplosione.
Quando mi hanno trovato Ero come un bimbo impaurito Prigioniero di un incubo Che non stavo sognando. Le mani alle orecchie, Gli occhi colmi di lacrime; rannicchiato a terra, nascondendomi dal mondo, ho cullato il mio cuore pensando alla vita.
Mi hai chiamato E ho urlato a squarcia gola "Mamma, portami via!"
Non sono morto, e non posso dimenticare ma la cicatrice sul cuore "per sempre" mi sussurra "hai veduto l'inferno." LEONARDO COLOMBI
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Inviato da: aniram1959
il 21/07/2011 alle 23:14
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il 31/07/2010 alle 17:42
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il 12/07/2010 alle 20:51
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il 11/05/2010 alle 17:55
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il 15/04/2010 alle 16:39