Creato da ilmiotempo0 il 30/10/2011

TEMPO

Il valore dei ricordi

 

 

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Voragine

Post n°45 pubblicato il 10 Marzo 2013 da ilmiotempo0

Non chiederò comprensione nè tantomeno condivisione,

anzi forse di esercitare il diritto a "cestinare"

l'ennesimo messaggio tanto inutile quanto incomprensibile,

ma semplicemente "ascolto" laddove

nel silenzio della propria solitudine

a dispetto delle distanze e delle convenzioni

socialmente imposte si è forse più vicini e simili

di quanto si possa immaginare.

Immagina di far volare un'aquilone convinto di stringerlo

saldamente tra le mani con quella fierezza tipica dell'infanzia,

dove tutto è come ci appare senza pregiudizio,

senza iposcrisia, senza falsità...

Dove ciò che sei è ciò che appari, dove chi ti ama non ti delude,

dove un sorriso ha il valore di un abbraccio

e dove il bene vince sul male sempre...
Immagina che il vento all'improvviso spezzi il filo dell'aquilone

e ti lasci tra le mani il segno bruciante della sua perdita,

allora inizi a rincorrerlo perchè lo vedi ancora,

è lì, sospeso tra cielo e terra, trasportato dal vento,

in balià delle correnti, in attesa e ti chiedi perchè,

ti chiedi come sia stato possibile lasciarlo andare...

Oggi come allora io continuo a rincorrere quell'aquilone

simbolo del mio "piccolo mondo", quello che,

a dispetto della mia età,

della mia professione, mi spinge ancora a credere

nelle persone, a fidarmi di quelle sensazioni,

di quelle vibrazioni empatiche

che ti spingono a rischiare, a sovvertire gli schemi,

a mettere a nudo la mia anima convinta

che gli altri possano realmente percepirne il valore

e possano fare altrettanto...
Cosa rimane? Dentro di me senza riserve il senso di vuoto,

di perdita, di irrisolto, è la mia "voragine"

per quell'aquilone che non riesco più ad afferrare

ma che continua ad accompagnare il mio cammino

seguendomi dall'alto...

Non smetterò di credere, non smetterò di cercare tra le nuvole

le tracce del mio aquilone, non lascerò che l'indifferenza

e la disillusione del mondo possa "inquinare" la mia anima,

possa offuscare i miei occhi, ma lascerò al mio cuore

la capacità di stupirsi sempre

esattamente come fanno i bambini ,

come fa quella “gente” che come te

sa ascoltare il vento sulla propria pelle,

sentire gli odori delle cose,

catturarne l’anima.

Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo...

perchè lì c'è verità, lì c'è dolcezza, sensibilità...

lì c'è ancora amore..."

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Commenti al Post:
uniamocipersempre
uniamocipersempre il 25/07/13 alle 11:53 via WEB
hai qualcosa di speciale nello scrivere, quindi anche dentro di te nella tua anima che non trova serenità c'è qualcosa di grande, fierezza ed umiltà una donna che mantiene dentro i sogni di una bambina, una donna che sa ancora versare una lacrima per amore mi fa sperare che esiste ancora un mondo migliore. Si! forse si può ancora ritornare ad amare.
 
 
ilmiotempo0
ilmiotempo0 il 25/07/13 alle 19:56 via WEB
Grazie...
 
uniamocipersempre
uniamocipersempre il 27/07/13 alle 14:41 via WEB
Di che? sono parole dettate da quelle emozioni che riescono a suscitare le tue parole.
 
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Fiero vacillando instabile
Il gabbiano si fermò in volo.
A rinfrancar le ali,
a ritrovar la rotta
nel turbinio che
vento soffia e tutto
spossa.
Dalla scogliera nivea
sibilava il mare,
nel mormorio dei flutti
si disperse l’ora
e spumeggiò bufera
attraversò le onde
percosse roccia e cielo
nascose l’orizzonte.
 
Culla nera la speranza
nel giaciglio tra gli scogli
sabbia e mare e cielo
addita
il gabbiano solitario
sentinella del mattino
prigioniero delle ombre
palpito di fatuo fuoco
celò il becco dentro il manto.
Stilla lacrime di cielo
la rugiada dell’aurora
perso nella quiete stabile
lento scivolò il destino
 
giacque e tacque
l’esistenza
nel mistero della terra
aspettando di migrare
nell’immensità del mare.
Il gabbiano ridestato
spiegò l’ali al nuovo sole
sparse al vento nel silenzio
grigie ceneri nel tempo
nel ricordo della vita
nell’attesa del mattino
l’anima s’invola lieve
nell’istante di un sospiro.
 

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